LACRIMATOI
Si chiamano volgarmente con questo nome i piccoli vasetti di terracotta, di vetro o di alabastro, che si rinvengono in gran numero soprattutto nelle antiche tombe romane e cristiane. L'origine del nome va ricercata nell'erronea credenza che questi vasetti servissero a raccogliere le lacrime versate dalle prefiche durante i funerali. Certo è che il maggior numero di questi vasetti, che vanno sotto il nome di lacrimatoi, ha servito soltanto a contenere unguenti e profumi. Essendo la denominazione puramente convenzionale, a essa non risponde una forma ben definita. In generale si comprendono sotto questo nome i vasetti di piccole dimensioni (altezza massima intorno ai 15 cm.), a collo e bocca stretti, corpo sferoidale od ovoidale, schiacciato in basso, privi di piedi: quando non hanno l'aspetto di una piccola bottiglia, si ricollegano con le forme dell'alabastro o della lekythos (v.).
Bibl.: E. Cuq, s. v. Funus, in Daremberg e Saglio, Dict. d. antiquités grecques et rom., II, p. 1396, con la bibl. anteriore; Cabrol-Leclercq, Dict. d'archéol. chrét. et de liturgie, VIII, col. 1016 segg.