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LACRIMATOI

di Pietro Romanelli - Enciclopedia Italiana (1933)
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LACRIMATOI

Pietro Romanelli

Si chiamano volgarmente con questo nome i piccoli vasetti di terracotta, di vetro o di alabastro, che si rinvengono in gran numero soprattutto nelle antiche tombe romane e cristiane. L'origine del nome va ricercata nell'erronea credenza che questi vasetti servissero a raccogliere le lacrime versate dalle prefiche durante i funerali. Certo è che il maggior numero di questi vasetti, che vanno sotto il nome di lacrimatoi, ha servito soltanto a contenere unguenti e profumi. Essendo la denominazione puramente convenzionale, a essa non risponde una forma ben definita. In generale si comprendono sotto questo nome i vasetti di piccole dimensioni (altezza massima intorno ai 15 cm.), a collo e bocca stretti, corpo sferoidale od ovoidale, schiacciato in basso, privi di piedi: quando non hanno l'aspetto di una piccola bottiglia, si ricollegano con le forme dell'alabastro o della lekythos (v.).

Bibl.: E. Cuq, s. v. Funus, in Daremberg e Saglio, Dict. d. antiquités grecques et rom., II, p. 1396, con la bibl. anteriore; Cabrol-Leclercq, Dict. d'archéol. chrét. et de liturgie, VIII, col. 1016 segg.

Vocabolario
urna
urna s. f. [dal lat. urna, affine a urceus «orcio»]. – 1. In archeologia, recipiente di forma per lo più ovoidale e ristretto alla base e alla bocca, di grandezza e materiali varî, usato per contenere e trasportare sostanze liquide e raram....
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