LADISLAO I o Vladislao (Władysùaw) detto Lokietek (da lokieć "braccio", per la sua piccola statura), re di Polonia
Fu il rinnovatore del regno polacco (1320). Nato nel 1260, morto il 2 marzo 1333 a Cracovia, ebbe dalla moglie Edvige duchessa di Kalisz (morta nel 1339) parecchi figli, tra i quali Casimiro il Grande, re di Polonia, ed Elisabetta, moglie di Carlo d'Angiò, re d'Ungheria. Proveniva dalla linea cuiaviana settentrionale dei Piastidi ed era figlio di Casimiro I, duca di Cuiavia e di Eufrosine duchessa di Opole. Padrone di un minuscolo territorio, trascorse la vita combattendo, con varia fortuna, per unificare la Polonia allora divisa in piccole terre. Per le sue predilezioni e per il suo carattere rappresentava il tipo del principe cavaliere, per cui era molto amato dalla szlachta (nobiltà) e inviso invece alle città ove peraltro era forte allora l'elemento tedesco. Nel 1288 ereditò dal fratello, Leszek il Nero, il ducato di Sieradz, e tentò anche, ma senza successo, di occuparne il dominio principale: il territorio di Cracovia. Riuscì soltanto a impadronirsi della sua parte orientale con Sandomierz, ma per breve tempo, poiché ne fu cacciato da Venceslao II, re di Boemia che si impossessò di tutta la Piccola Polonia (Małopolska). Dopo la morte del secondo fratello ereditò il ducato di Łęczyca e intraprese una campagna per unire ai suoi possedimenti anche la Grande Polonia (Wielkopolska) e la Pomerania di Danzica rimasta vacante dopo la morte di Przemysl II. La fortuna dapprima lo assecondò ed egli incorporò queste terre ai suoi possedimenti (1296-1300), ma già nel 1300 ne fu espulso da Venceslao II che vi s'incoronò re di Polonia, togliendogli anche il resto del ducato, sicché L. dovette recarsi in esilio. Ma aiutato militarmente dall'Ungheria e diplomaticamente dal papa Bonifacio VIII, L. ritornò nella Małopolska, donde, soccorso dalla nobiltà che gli era rimasta fedele, iniziò la lotta contro Venceslao II (1304), che gli fruttò le regioni meridionali della Polonia. Più facile divenne per L. la lotta contro il dominio boemo, quando, nel 1306, si estinse la dinastia dei Przemyslidi. Il tentativo di Giovanni di Lussemburgo d'impadronirsi di Cracovia con l'aiuto della borghesia (1311-12) non ebbe successo; anzi L. riuscì poco dopo ad aggregarsi anche la Wielkopolska. Non riuscì invece a ottenere la Pomerania che i crociati avevano occupata nel 1308, e che seppero mantenere nonostante il giudizio del papa favorevole a L. (1320-1321), e la lotta accanita che questo condusse contro essi per il dominio sulla Pomerania negli anni 1326-1333. In questa guerra si erano schierati dalla parte polacca i Lituani e gli Ungheresi, mentre i crociati erano aiutati dal re boemo Giovanni, che aveva ottenuto l'omaggio di quasi tutta la Slesia e anche di una parte della Masovia. Il 20 gennaio 1320 a Cracovia fu incoronato re di Polonia. L. è da considerare come una delle figure più eroiche della storia polacca.
Bibl.: R. Grodecki e Zachorowski, Dzieje Polski średniowiecznej (Storia della Polonia medievale), I, Cracovia 1926; J. Dąbrowski, Z czasów Łokietka (Dai tempi di Ł.), Cracovia 1916; St. Zajączkowski, Polska a zakon krzyżacki w ostatnich latach Wł. Ł. (La Polonia e l'ordine dei crociati negli ultimi anni di L. I), Leopoli 1929; Br. Włodarski, Polska i Czechy, 1250-1306 (Polonia e Boemia 1250-1306), Leopoli 1931.