• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

LADISLAO o Vladislao Postumo, re di Boemia, V come re di Ungheria

di Ernesto Sestan - Enciclopedia Italiana (1933)
  • Condividi

LADISLAO o Vladislao (Vladislav) Postumo, re di Boemia, V come re di Ungheria

Ernesto Sestan

Nacque a Komárom (Komárno) il 22 febbraio 1440, e morì a Praga il 23 novembre 1457. Era figlio di Alberto II di Asburgo, imperatore (v.), e di Elisabetta di Lussemburgo, figlia dell'imperatore Sigismondo, dalla quale ereditò i diritti sulle corone di Boemia e di Ungheria. Nacque dopo la morte del padre, quando già la vedova regina si era lasciata convincere a promettere la sua mano a Ladislao III di Polonia (v.), quindicenne: unico mezzo che sembrasse atto a impedire il contemporaneo attacco contro l'Ungheria dei Polacchi e dei Turchi. Ma natole questo figlio, tutti gli Qforzi della regina furono diretti a sciogliere l'impegno e a mantenere impregiudicati i diritti del neonato. Di qui una guerra civile: Elisabetta ebbe l'appoggio dei potenti conti di Cilli, suoi parenti, fece trafugare la corona di S. Stefano e incoronare il bambino dall'arcivescovo di Esztergom (15 maggio 1440). Ladislao III, forte dell'appoggio di numerosi magnati ungheresi, irruppe in Ungheria e cinse a sua volta la sacra corona (17 luglio). Elisabetta riparò col figlio a Wiener Neustadt chiedendo aiuto prima ad Alberto VI d'Asburgo, poi al fratello di lui Federico III imperatore. Con il concorso di questo, assoldò mercenarî boemi contro Ladislao III, ma improvvisamente morì (19 dicembre 1442) lasciando a Federico la cura dell'orfano. Federico, anche per l'intervento del cardinale Giuliano Cesarini, desideroso di volgere le forze ungheresi e polacche contro i Turchi, strinse un armistizio col re rivale, poco curandosi del pupillo. Né maggiore riconoscimento avevano i suoi diritti in Boemia, dove contendevano per il primato il partito asburgico, cattolico, capeggiato dal conte di Rosenberg, e il partito dissidente, taborita e slavo, guidato da Ptáček di Pirkštejn, poi (dal 1444) da Giorgio Podĕbrady. La corona fu offerta a varî, ma nessuno dei due partiti prevalse e il Rosenberg riuscì a mantenere i virtuali diritti degli Asburgo (quali eredi dei Lussemburgo), pur in questo periodo d'interregno. La morte di Ladislao III alla battaglia di Varna (1444) chiarì la situazione almeno in Ungheria: la dieta ungherese riconobbe L. come re (1445), ma la reggenza in cui dominava Giovanni Hunyadi, non poté ottenere che Federico III cedesse a mani ungheresi il nipote prigioniero. Così neppure i Boemi, decisisi a riconoscere formalmente L. come sovrano dopo la presa di Praga da parte del Poděbrady (1448), ebbero diversa risposta nella dieta di Benešov da Enea Silvio Piccolomini delegato di Federico III. Solo nel 1453 il giovane re cominciò ad esercitare i suoi diritti sovrani, ma per cadere sotto il dominio del Poděbrady in Boemia, del Hunyadi (dopo la sua morte, 1456, di Ulrico di Cilli) in Ungheria. I figli del Hunyadi, Mattia e Ladislao, fecero assassinare il favorito rivale sotto gli occhi del re; ciò che provocò un conflitto con Federico III, appianato dal papa. L. morì diciassettenne appena. Giorgio Podĕbrady fu sospettato d'averlo fatto avvelenare. Più verosimile che egli sia morto per malattia.

Bibl.: Urkunden, Briefe und Aktenstücke zur Geschichte der habsburg. Fürsten, König Ladislaus Posthumus, Erzh. Albrecht VI. und Herzog Siegmund von Oesterreich, 1443-1473, ed. J. Chmel, in Fontes rerum Austriacarum, II.

Vocabolario
pòstumo
postumo pòstumo agg. e s. m. [dal lat. postŭmus, der. di post «dopo», con valore di superl. («ultimo»); cfr. posteriore]. – 1. agg. Di figlio, nato dopo la morte del padre: per la legge il figlio p. è legittimo se nato entro trecento giorni...
re²
re2 re2 〈ré〉 (ant. rège) s. m. [lat. rex, dal tema di regĕre «governare»]. – 1. a. Il capo riconosciuto e legittimo di uno stato monarchico (v. monarchia): re assoluto, costituzionale, ereditario, elettivo; ant. re di corona, re di grande...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali