Scrittore (Leucade, isole Ionie, 1850 - Tokyo 1904), di origine greco-irlandese, poi cittadino giapponese col nome di Koizumi Yakumo. Dopo un soggiorno in Inghilterra, passò (1869) negli USA, dove lavorò come giornalista e scrisse racconti che ebbero scarso successo. Recatosi (1891) in Giappone, vi rimase, imparò la lingua, si convertì al buddismo e divenne professore d'inglese nell'univ. di Tokyo. I libri che scrisse sul Giappone, ricchi di viva sensibilità paesistica e poetica, vanno visti nel quadro di quel gusto per l'esotico che si nota nella letteratura inglese tra la fine del 19º e l'inizio del 20º sec. e che è uno degli aspetti della reazione antivittoriana. Tra essi si ricordano: Glimpses of unfamiliar Japan (1894), Kokoro (1896), Gleanings in Buddha fields (1897), In ghostly Japan (1899), Kotto (1902), Kwaidan (1903).