Lagia
Gentildonna fiorentina (L. è diminutivo di Alagia, cioè Adelagia, Adalasia), amata da Lapo Gianni, ricordata nella corrispondenza poetica tra D. e il Cavalcanti; da D. nel sonetto Guido, i' vorrei, accanto alla monna Vanna del Cavalcanti e a quella ch'è sul numer de le trenta (Rime LII 9), e da Guido nel sonetto Dante, un sospiro messaggier del core e indirettamente in Se vedi Amore, assai ti priego, Dante.
Appare citata anche nella rima dubbia Amore e monna Lagia e Guido ed io, da cui è stata tratta l'ipotesi che L. fosse stata amata anche da Guido (v. Corbellini, Lapo fiorentino reietto dalla corte d'Amore, Pavia 1924), giustamente ricusata dal Contini (Rime 229), ovvero che qui si tratti di altra L. (secondo L. Di Benedetto, Tra gli amori di D. e del Cavalcanti, Napoli 1928; il Corbellini era andato oltre, stimando Amore e monna Lagia risposta di D. al cavalcantiano Se vedi Amore). Del Misciattelli (D. poeta d'amore, Milano 1921) è poi la debolissima ipotesi che Lagia sarebbe " senhal " formato dalla prima sillaba rispettivamente del nome e
del cognome di Lapo Gianni (contro cui v. BARBI-MAGGINI, Rime 195; cfr. anche in questa Enciclopedia la voce AMORE E MONNA LAGIA).