MATESE, Lago del (A. T., 24-25-26 bis)
È un lago carsico che si raccoglie nel fondo di una grande fossa (lunga 8 km. e larga poco meno di 2), ai piedi della più imponente cortina di alture nel massiccio del Matese, quella cioè che racchiude le alte vette del Miletto e della Gallinola. Nel fianco meridionale della fossa si aprono i più importanti inghiottitoi che smaltiscono l'eccesso delle acque del lago.
Dal 1923, la massa di acqua del lago del Matese viene utilizzata industrialmente dalla Società meridionale di elettricità; a tal fine, sono stati isolati, mediante dighe di terra, gl'inghiottitoi (dighe Scennerato, Caporale, Buffalara e Brecce), in modo da far salire il livello del lago da 1007 a 1012 m. e da raccogliere fino a 14 milioni di mc. di acqua. In seguito a tali lavori la superficie del lago, che prima era in media di 3 kmq., è salita a 5 km., mentre la profondità massima raggiunge ora i 10 m.; l'acqua attraversa in galleria forzata la parete SO. della fossa, sotto il M. Raspato, e viene sfruttata in due salti successivi, di 455 e 344 m., alimentando due centrali della potenza di 14 mila e di 11 mila HP. Dal 1931 la parte orientale della fossa in cui si raccoglie il lago del Matese (passo di Pretemorto) è congiunta per via rotabile con Piedimonte d'Alife.
Il lago presentava un tempo cambiamenti periodici nella sua biologia con le grandi variazioni stagionali di livello: circondato da una larga zona sparsamente popolata da piante anfibie, con canneti e giuncheti, col fondo spesso ricoperto da abbondante vegetazione sommersa, era popolato da tinche e da altri pesci bianchi. In seguito ai lavori della società elettrica, e al conseguente innalzamento dello specchio delle acque si vanno determinando nuove società zoofitiche, i cui caratteri riusciranno ben manifesti solo quando il nuovo regime avrà raggiunto un più stabile equilibrio biologico.
Bibl.: G. De Agostini, Il lago del Matese, in Boll. Soc. geog. it., 1899.