BRIENZ, Lago di (A. T., 20-21)
Lago vallivo delle Alpi Bernesi nel cantone di Berna. È posto a 567 m. s. m. e occupa una superficie di 29,77 kmq. Il ghiacciaio dell'Aar a monte di Meiringen scavò profondamente la valle, che è stata poi in parte occupata dalle acque dell'Aar, che attraversa ora il lago, progressivamente riempiendolo con le sue deposizioni; si calcola che tra 25.000 anni esso avrà cessato di esistere. Il lago ha una profondità massima (posta nel mezzo) di 259,4 metri e media di 176 m., ha forma allungata (lunghezza 14 km., larghezza da 2 a 2,5; perimetro complessivo 32,5 km.). Va soggetto a oscillazioni annue che fanno variare il livello, a seconda delle stagioni, di m. 1,54; va anche soggetto a sesse uninodali con un periodo di circa 9 minuti. Sulla sinistra della valle dell'Aar il lago riceve il tributo dei ghiacciai dell'Oberland Bernese per mezzo del torrente Lütschine che con le sue sedimentazioni (unite a quelle del Lombach che immette invece nel lago di Thun) ha separato il lago di Brienz da quello di Thun: sul terreno alluvionale interposto (detto Boedeli) è sorta Interlaken, famosa stazione estiva, al centro d'una delle zone più belle della Svizzera. Lungo le rive nord-orientali è il centro di Brienz (da cui il lago prende nome); nei pressi immette nel lago il torrente Giessbach, con una serie successiva di alte cascate.
Flora e fauna. - La vegetazione costiera forma una triplice cintura assai sottile intorno al lago, perché la banchina e le rive pianeggianti sono molto ridotte, salvo all'estremo orientale dove si estende la pianura inondabile alle foci dell'Aar, e all'opposto estremo dove il lago è chiuso dal delta della Lütschine. Solo in questi due bassifondi terminali bene si riconosce il canneto, che tuttavia non raggiunge tale estensione da acquistare importanza come posto di fregola per i pesci. Alla zona del canneto segue quella più ampia del potameto, costituita da Potamogeton diversi, per lo più sparsi e misti con miriofilli, che vegetano fino a parecchi metri di profondità, e talvolta formano dei veri prati subacquei. La zona più interna e più profonda è un tappeto di Characee. In mezzo alla vegetazione rivierasca pullulano alghe e protozoi, idre, dendroceli, plagiostomi, vermi diversi, ostracodi, copepodi e cladoceri costieri, larve di friganee e di efemere, di chironomidi, idracnidi, briozoi, molluschi. La fauna di fondo venne particolarmente illustrata da Heuscher e dal Hofsten, che notarono la grande abbondanza di difflugie con molte variazioni, oltre a turbellarî, nematodi, larve di Tanypus, pisidî, ecc. La società pelagica, studiata da Imhof, Burckhardt, Lutz, Chodat, Heuscher, qui appare abbondante malgrado le acque lattiginose per il finissimo limo colloidale sospeso, e comprende numerose diatomee (fragilarie e ciclotelle), cianoficee, cerazî, peridinee, una diecina di specie di rotiferi e abbondanti entomostraci, tra i quali prevalgono assolutamente i diaptomidi. I bitotrefi furono osservati solo qualche volta: ciò nondimeno il lago è ricco di coregoni, che vengono ascritti a tre specie distinte. Non mancano altri pesci nobili come trote e salmerini; s'incontrano inoltre lucci, anguille, carpe, pesci persici, cavedani, scardole, alborelle, scazzoni, ecc.; in tutto 19 specie. Il ripopolamento del lago è curato con l'immissione annuale di avannotti di trota e di coregoni. Sono stati introdotti anche pesci esotici, come Salmo fontinalis, S. namayeusch, S. irideus, ecc.