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LEDRO, Lago di

di Lino BERTAGNOLLI - Rina MONTI - - Enciclopedia Italiana (1933)
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LEDRO, Lago di (A. T., 24-25-26)

Lino BERTAGNOLLI
Rina MONTI

Lago vallivo della provincia di Trento (a 45° 5′ lat. N. e 1° 42′ long. O., da Monte Mario), originato da uno sbarramento morenico, situato a 655 m. s. m., là dove l'amena Valle di Ledro si restringe a gola per scendere poi rapidamente verso il Garda.

Ha una superficie di 2,18 kmq., una lunghezza di 2,8 km., una larghezza massima di 1,5 e un perimetro di 8 km. La massima profondità è di 47,3 m., la media di 32,6 m. È cinto tutt'intorno da montagne dolomitiche assai ripide. Fra gl'immissarî sono il torrente della Valle dei Concei a N., il torrente Massangla a O., e il Sat a S. L'emissario è il Ponale, che, incisa nel mezzo la diga di sbarramento, si getta nel Garda da un'altezza di 100 metri circa (centrale elettrica del Ponale).

È lago di tipo temperato, con temperatura di fondo che varia da 4°,5 a 6°, con omeotermia in gennaio, febbraio; inversione di temperatura a metà febbraio con 3°-4° in superficie, 4° (o 4°,5) verso il fondo. Talvolta gela in superficie da gennaio a febbraio.

Tra i piccoli organismi che vivono nel lago abbondano Alghe e Protozoi (Pediastrum, cerazî, ecc.) che rendono le acque verdi e meno trasparenti. Dei Rotiferi furono trovati Asplanchna, Polyarthra, Mastigocerca, Anuraea. Fra i Crostacei, abbondantissimi i Cyclops e le bosmine, meno le side e i diaptomidi. Tra i Pesci si annoverano il barbo (Barbus plebeius), il bruffolo (Leuciscus aula), lo scazzone (Cottus gobio), la sanguinerola (Phoxinus laevis), la savetta (Condrostoma soetta), la scardova (Scardinius erythrophtalmus), il cavedano (Squalius cavedanus), la tinca (Tinca vulgaris) e la trota (Trutta fario); vi fu improvvisamente introdotta nel secolo scorso la bottatrice (Lota vulgaris); nel 1922 vi venne importato il coregono, e dallo Zecchini furono continuate le immissioni. La produzione ittica, abbondante in altri tempi, era discesa a soli 10 quintali nel 1925, probabilmente in seguito ai lavori che trasformarono il lago in serbatoio per alimentare la centrale elettrica di Riva, ma poi andò progressivamente aumentando e nel 1929 risalì a 330 quintali, in prevalenza coregoni.

Bibl.: L. Largaiolli, Ricerche bilimnologiche dei laghi trentini, VII, Lago di Ledro, in Studi trentini di sc. nat., 1931.

Vedi anche
Lago di Garda (o Benaco) Lago subalpino tra la Lombardia, il Veneto e il Trentino-Alto Adige (superficie 370 km2; perimetro 162 km; profondità massima 346 m; lunghezza 51,5 km; larghezza massima 17,5 km). È il maggior lago d’Italia. Il livello medio delle sue acque si trova a 65 m s.l.m.; il fondo scende al di sotto ... immissàrio immissàrio Corso d'acqua che affluisce a un altro, di entità maggiore per ampiezza del bacino di origine o per portata, oppure che sfocia in un bacino lacustre. Nelle regioni carsiche gli immissario possono essere sotterranei. emissario anatomia Nome di alcune vene della testa, attraverso le quali si effettuano alcune delle numerose comunicazioni tra i seni della dura meninge e le vene extracraniche. geografia Fiume o canale che scarica le acque di un lago. Nella bonifica idraulica, canale che smaltisce l’acqua raccolta dal collettore ... palafitta Abitato di capanne poste su un tavolato orizzontale sostenuto da pali infissi verticalmente sia sul fondo di un lago o di una palude, sia su una sponda del lago, più o meno asciutta e torbosa. ● Numerose stazioni palafitticole sorgevano fin dai tempi neolitici in Svizzera, dove folti boschi lasciavano ...
Vocabolario
lédro
ledro lédro s. m. [dal fr. ant. luedre, mod. leurre, che ha lo stesso etimo di logoro3]. – Arnese della falconeria, sinon. di logoro3.
lago
lago (ant. e poet. laco) s. m. [lat. lacus -us] (pl. -ghi). – 1. Qualsiasi affossamento terrestre naturale di una certa estensione, nel quale le acque permangono: il l. di Garda, il l. Trasimeno; le acque, il bacino, lo specchio, le sponde...
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