MANAGUA, lago di (A. T., 153-154)
Il lago di Managua copre la parte nord-occidentale della grande depressione del Nicaragua, occupata al centro dal lago di Nicaragua stesso e verso sud-est dal Río San Juan, che sfocia nell'Atlantico. Lungo circa 60 km. e largo 28, il lago ha una superficie di 1234 kmq. e si trova a 47 m. s. m., e a m. 13 più alto del lago di Nicaragua. La profondità varia generalmente da 3 a 13 m., ma raggiunge in alcuni punti i 60 metri. Il lago, che ha un perimetro di 200 km., si presenta di forma molto irregolare e appare come diviso in due bacini dalle penisole di Panamico e di Chiltepe che si avvicinano dalle opposte sponde verso la metà dell'asse maggiore del lago. Le rive, basse e paludose lungo la costa orientale, sono invece alte e rocciose verso occidente, dominate da varî coni vulcanici, tra cui è di particolare rilievo il Momotombo (m. 1258); davanti a esso a breve distanza dalla grande scarpata, sorge l'isola vulcanica del Momotombito, altro cono che si solleva a 850 m. Il Momotombo è ancora attivo, mentre il Momotombito è spento e accoglie nel suo cratere un piccolo specchio d'acqua. Numerosi gl'immissarî, ma tutti di scarsa importanza, giacché il bacino di alimentazione è assai ridotto: secondo la tradizione e come appare anche dallo studio geologico, il Lago di Managua doveva un tempo riversarsi nella Baia di Fonseca, ma movimenti tellurici recenti e in particolare le eruzioni vulcaniche, hanno chiuso lo sbocco da quel lato, separando nettamente il lago dal suo vecchio emissario, l'Estero Real. Attualmente il breve fiume Tipitapa trasporta il soverchio delle acque del Managua nel Lago di Nicaragua, che, come si è detto, occupa la stessa depressione più a sud-est. Ma il contributo del lago di Managua, irregolare e scarso, è limitato, si può dire, ai quelli asciutti l'evaporazione assorbe tutto l'apporto degl'immissarî.
La fauna acquatica ha notevole importanza economica: importante è la caccia ai coccodrilli le cui pelli, sommariamente conciate, sono inviate sui mercati di New York. La pesca fornisce in grande abbondanza piccoli pesci bianchi (appartenenti a diverse specie), che vengono seccati al sole e sotto il nome di "sardine" sono venduti poi in tutta la repubblica. L'intera biologia lacustre merita attenzione perché rivela caratteristiche degne di studio anche in relazione con la teoria della genesi di nuove specie per effetto di fattori ambientali. Infatti nel lago, accanto a pesci diffusi in altre acque dolci dell'America Centrale, come anguille e guavine, si trovano specie proprie, come Heros managuensis, H. lobochilus, Neetroplus nematopus, Rhamdia managuensis, forme locali di pesci esclusive del lago di Managua, mentre specie affini (Heros nicaraguensis, Neetroplus nicaraguensis) s'incontrano solo nel lago di Nicaragua. Alcune specie sono invece comuni ai due laghi, come Heros labiatus, Gambusia nicaraguensis. La cascata, che il Río Tipitapa forma all'uscita dal lago, segna il limite delle specie esclusive: le vicende geologiche e idrografiche del bacino ebbero dunque un'evidente influenza sulla biologia lacustre.