lago
Il mare in piccolo
Dal Mar Caspio, il lago più vasto del mondo – più esteso dell’intera Italia – agli specchi d’acqua di montagna, i laghi rappresentano su tutte le terre emerse riserve d’acqua fondamentali, ecosistemi specifici, elementi caratteristici del paesaggio. Hanno effetti sull’economia, sul clima, sulla vita animale. Sono molto delicati: hanno un equilibrio fragile, legato al tempo di ricambio delle acque, e sono quindi immediatamente vulnerabili dal punto di vista ecologico
Le acque continentali trasportate da fiumi o da falde sotterranee o giunte al suolo sotto forma di precipitazioni possono concentrarsi in luoghi in cui la superficie terrestre forma avvallamenti, conche o depressioni: si formano così i laghi.
Un lago, innanzi tutto, è una massa d’acqua continentale (non proveniente cioè dal mare) raccolta in un bacino di dimensioni più o meno stabili e di forma riconoscibile. Non è in diretta comunicazione con il mare, altrimenti si parla di lagune, le cui acque sono in parte dolci – portate da fiumi – e in parte salate perché marine. Il lago è inoltre caratterizzato da una certa profondità e da una superficie almeno in gran parte libera da vegetazione, altrimenti si tratta piuttosto di stagni o pantani, che hanno una profondità molto bassa e molto oscillante: stagni, pantani e paludi, del resto, sono spesso laghi in via di prosciugamento.
In genere un lago ha uno o più fiumi immissari, che scaricano cioè acqua in esso, e uno o più emissari, che invece si alimentano proprio con le acque lacustri. A volte, però, mancano immissario o emissario o entrambi – anche se il fatto può essere solo apparente, perché a volte immissario ed emissario sono sotterranei: succede nei laghi carsici (carsismo) –, e in questo caso l’apporto di acqua è garantito dalle sole precipitazioni e la perdita di acqua dall’evaporazione.
I bacini lacustri possono essersi formati per cause molto diverse: antichi bracci di mare che, in conseguenza di movimenti tettonici, sono rimasti intrappolati fra le terre emerse (è il caso del Mar Caspio, il lago più vasto del mondo); crateri vulcanici inattivi che si sono riempiti d’acqua (ce ne sono molti in Italia centrale); sprofondamenti tettonici allagati (il Bajkal, in Siberia – il più profondo del mondo –, o i laghi dell’Africa centro-orientale); valli scavate da ghiacciai e poi colmate dall’acqua (come quasi tutti i laghi prealpini italiani); conche e cavità carsiche che si riempiono d’acqua; e altri tipi ancora.
Il bilancio idrico di un lago è un fatto delicato: l’acqua che si immette nel lago e quella che ne esce devono essere nella stessa quantità. Se l’acqua immessa è troppa rispetto a quella perduta, il livello del lago cresce e si possono verificare vere e proprie alluvioni, a volte rovinose. Se l’acqua perduta è più di quella ricevuta, il livello scende e il lago può prosciugarsi: è quello che sta succedendo al Lago d’Aral in Asia centrale. Il fenomeno può però essere temporaneo: per esempio, in seguito a una lunga siccità il livello del lago può scendere anche molto (è successo in tempi recenti nel Lago Ciad, in Africa), poi l’apporto di acqua torna normale e il livello risale. Gli immissari trasportano sempre detriti, che si depositano in fondo ai laghi e, un po’ per volta, possono colmarli: in passato i laghi erano molto più numerosi e spesso molto più vasti di oggi.
Importantissimo è inoltre il periodo di tempo occorrente per ricambiare l’acqua del lago, soprattutto nei casi di inquinamento: più è breve il tempo di ricambio, più facilmente il lago, se è inquinato, potrà ‘ripulirsi’. Laghi inquinati e con un tempo di ricambio lento sono spesso destinati alla morte biologica.
Laghi grandi o piccoli sono presenti in tutti i continenti, compresa l’Antartide (laghi subglaciali). In alcune regioni del mondo, come la Finlandia meridionale o il Canada, sono numerosissimi.
I laghi sono importanti in quanto riserve di acqua dolce – per alimentazione e irrigazione –, per la pesca e la navigazione, per la produzione di energia idroelettrica – in questo caso, spesso, si tratta di laghi artificiali, formati sbarrando un fiume con una diga –, come regolatori del clima – se sono abbastanza estesi, infatti, contribuiscono ad addolcirlo –, come aree turistiche, ma più di tutto come regolatori del ciclo idrologico (idrosfera), perché accolgono le acque dei fiumi nei periodi di piena e le cedono poi, più regolarmente, impedendo che a valle si producano inondazioni.