laicizzatore
s. m. Chi rende laico.
• come fanno notare in molti, l’esercito è uno dei baluardi laici della Turchia. Un esercito fedele a Mustafa Kemal Ataturk, il grande laicizzatore dello stato turco che nel 1923 depose il sultano e fondò la repubblica. (Maurizio Giannattasio, Corriere della sera, 10 settembre 2010, p. 1, Prima pagina) • Da capo-ateneo votato al risanamento economico, avendo ereditato un passivo importante, [Alberto Tesi] passerà invece alla storia per esserne stato il laicizzatore simbolico. (Bonifacio Borruso, Italia Oggi, 16 maggio 2013, p. 11).
- Derivato dal v. tr. laicizzare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
- Già attestato nell’Unità del 24 luglio 1984, p. 16 (Alberto Toscano).