LAIDE (Λαϊς)
Etera di Corinto, amante del filosofo Diogene.
Gli amori di Laide e Diogene dovevano essere correnti nella aneddotica filosofica di periodo romano. Sidonio Apollinare (Carm., 15) ricorda la vittoria di L. sul filosofo simboleggiata dal taglio della barba maleodorante che ella fece decisamente, armata di forbici. Lo stesso episodio è narrato da Lussorio (Anth. Lat., i, 1) che aggiunge il pittoresco particolare di un erote presente all'avvenimento che si burla delle opere scritte dal filosofo. Un tessuto proveniente dall'Egitto, conservato al Museo Benachi di Atene (n. inv. 7242), databile al VI sec. circa, presenta i due personaggi accanto ai loro nomi: un paio di forbici nelle mani di L. caratterizza il momento narrato.
Bibl.: G. Uggeri, Lussorio, Sidonio Apollinare e un'iconografia di Diogene e Laide, in Studi italiani di filologia, N. S., 38, 1966, p. 246 ss. Per l'iconografia del Cupido mingens: W. Deonna, in Genava, 1958.