LAINO (Lainus)
Centro abitato sull'alto corso del fiume Lao, ora diviso nei due comuni di L. Castello e L. Borgo in provincia di Cosenza (rispettivamente a 250 e 472 m s. m.); esso rappresenta la continuità di una città molto antica, ch'ebbe forse fin dall'origine lo stesso nome.
Il materiale dalle tombe del IX e VIII sec. a. C., affatto simile a quello di altre necropoli fino al versante ionico, dimostra che i suoi primi abitatori furono indigeni o, comunque, di quelle genti, che occuparono tutta la regione almeno dalla prima Età del Ferro. Grazie alla sua posizione dominante l'incrocio delle grandi vie di comunicazione attraverso l'istmo ed adatta alla difesa, la città presumibilmente sopravvisse, stringendo rapporti con le colonie greche delle coste tirrenica e ionica. Dalla metà del VI sec. dové subire l'influsso di Sibari e della vicina Lao (v.), con cui viene spesso confusa; mancano tuttavia documenti di questo periodo, poiché l'Atena di bronzo, da alcuni considerata un significativo esponente dell'arte locale (Atti e Mem. Soc. Magna Grecia, 1929, p. 179, fig. 19), è un falso, ch'era già passato per il commercio antiquario (Vente Drouot, Parigi, 19-21 Maggio 1910, n. 80, pl. x).
Sull'altopiano fra S. Primo e S.ta Gada furono rimesse in luce nei secoli scorsi grandi e ricchissime tombe del periodo lucano, ma i corredi sono andati dispersi. Né hanno avuto migliore fortuna i trovamenti casuali più recenti; alcune statuette e matrici fittili, ora nel museo di Reggio Calabria, ed i ruderi di qualche costruzione confermano, tuttavia, l'attività del paese nell'età ellenistica; gli Itinerarî segnalano la romana Lavinium ed è poi ben documentata la vita della cittadina medievale.
Scavi sistematici potrebbero dare un contributo alla conoscenza dei rapporti fra le colonie costiere ed i paesi dell'interno, rivelando aspetti malnoti dell'arte presso le popolazioni che sentirono meno prepotente l'influsso dei centri maggiori, e potrebbero anche risolvere il dubbio se L. abbia mai coniato monete.
Bibl.: N. Leoni, Della Magna Grecia, 1844, p. 123; L. Cappelli, in Annali Civili d. Regno d. Due Sicilie, LIII, 1855, pp. 52 e 33; G. Gioia, Mem. Stor. e Docum. sopra Lao, Laino etc., Napoli 1885; F. Lenormant, La Grande Grèce, I, Parigi 1994, nota a p. 259; P. Orsi, in Not. Scavi, 1921, p. 469; Philipp, in Pauly-Wissowa, XII, 1924, c.467, s. v. Lainus: E. Galli, in Atti e Mem. Soc. Magna Grecia, 1929, p. 155 ss.; 1933, p. 155 ss.; N. Catanuto, in Not. Scavi, 1931, p. 655 ss.; T. J. Dunbabin, The Western Greeks, pp. 205, nota i e 459. Per gli Itinerari: Miller, Itineraria Romana, p. 354 e fig. a p. 194. Per la storia medievale: B. Cappelli, in Arch. Stor. Calabria e Lucania, I, 1931, p. 405-33.