lallazione
Caratteristico balbettio del bambino che sta imparando a parlare e che esprime l’abilità prelinguistica propria del neonato a partire dal sesto-settimo mese di vita. È caratterizzata dalla produzione di coppie vocali e consonanti già definite, con tonalità diverse in rapporto a condizioni di richiesta, comando, ecc. L’attività espressiva con i suoni ha un’ampia variabilità da soggetto a soggetto e la valutazione di eventuali ritardi deve essere assai prudente perché variazioni anche di diversi mesi non precludono un normale sviluppo.
La l. è un’attività fondamentale ai fini di una buona relazione tra neonato e genitori. Sono proprio le variazioni dei suoni che il bambino emette a fungere da elementi costitutivi della mediazione linguistica (espressione di dolore, disappunto, gioia, ecc.). Nel processo di l. si intende anche l’insieme delle condizioni imitative attraverso le quali gli adulti imitano i suoni emessi dal bambino stesso e in questo modo cercano di stimolarne la produzione di nuovi. Secondo alcune interpretazioni scientifiche è possibile che attorno al periodo di inizio della l. il neonato cominci anche a distinguere il sé dagli altri, avvertendo il bisogno di comunicare verso l’esterno. Nel produrre diversi suoni il bambino non ha consapevolezza degli stessi ma ha indubbia contezza della scoperta del suono emesso e degli effetti che produce: in altre parole, scopre il piacere di riprodurlo. La genesi della parola mamma è proprio da ricercarsi nel tentativo del bambino, pronunciando “ma…ma…ma…”, di rinforzare l’attenzione sul proprio sé in formazione e in contemporanea interazione con l’ambiente.
La l. è anche un’attività fondamentale per lo sviluppo senso-motorio e per la coordinazione dei movimenti articolari. Si tratta di una fase nella quale si forma un’attività ritmica associata a emissione di suoni: per es., è tipico il battere le mani e gli oggetti che vengono tenuti in mano. Gradualmente nella l. il bambino intuisce l’importanza della relazione con gli adulti e in qualche modo prova piacere a stimolare le reazioni ambientali, soprattutto quando si generano artificialmente comportamenti di approvazione e divieto.