Lambert
Lambert Johann Heinrich (Mulhouse, Alsazia, 1728 - Berlino 1777) matematico, fisico e filosofo tedesco di origine francese. Costretto a lasciare la scuola a 12 anni per aiutare il padre nella sua sartoria, Lambert proseguì gli studi da autodidatta. Grazie a ciò, lavorò come segretario e tutore in diverse famiglie fino a diventare tutore dei nipoti del conte Peter von Salis, in Svizzera. Qui ebbe accesso alla ricca biblioteca del conte ed ebbe la possibilità di far conoscere la sua vasta cultura scientifica, tanto da entrare a far parte della Società scientifica svizzera. È del 1755 la sua prima pubblicazione, sulla teoria del calore, nella rivista «Acta Helvetica». Dopo aver compiuto, con i suoi allievi, un viaggio in varie parti d’Europa, tra cui Zurigo, dove compì osservazioni astronomiche, nel 1760 pubblicò Photometria, trattato di ottica, in cui esamina il comportamento della luce nel passaggio attraverso diversi mezzi. Nel 1761 pubblicò Cosmologische Briefe über die Einrichtung des Weltbaues (Lettere cosmologiche sulla struttura dell’universo) in cui compare per la prima volta l’idea, supportata scientificamente, che l’universo sia composto di galassie di stelle. Per interessamento di Federico ii, ottenne nel 1765 un incarico presso l’Accademia della scienze di Berlino e per alcuni anni fu collega di Eulero. Condusse ricerche in vari campi della matematica, riuscendo a ottenere risultati importanti. Nel 1766, allo scopo di dare una dimostrazione del fatto che la negazione del postulato delle parallele di Euclide porta a una contraddizione, scrisse il trattato Die Theorie der Parallellinien (La teoria delle parallele, pubblicato postumo nel 1786), in cui espose una critica al quinto postulato di Euclide, anticipando le successive geometrie non euclidee. Egli richiamò l’attenzione sul fatto che sulla superficie di una sfera la somma degli angoli di un triangolo è maggiore di due retti, e suggerì che si sarebbe potuta trovare una superficie tale che su di essa la somma degli angoli di un triangolo fosse inferiore a due retti. Alla fine di queste sue ricerche sulla teoria delle parallele, si era convinto che ogni tentativo di dimostrazione del postulato delle parallele fosse semplicemente un circolo vizioso perché si arriva sempre a una proposizione che contiene quella da dimostrare o a un postulato equivalente. Lambert diede altri contributi notevoli: fu il primo a dimostrare, in una memoria presentata all’Accademia di Berlino nel 1761, che il numero π è irrazionale (precedentemente, nel 1737, Eulero aveva dimostrato che il numero e è irrazionale); fu anche il primo a fornire le definizioni e le notazioni moderne delle funzioni iperboliche, agevolando molto la conoscenza e la diffusione della nuova trigonometria iperbolica. Su un altro versante, spostando l’attenzione dalla sillogistica alle connessioni tra calcolo matematico e logica, il pensiero di Lambert contribuì a sbloccare la posizione di stallo in cui quest’ultima si era venuta a trovare, dando anche l’avvio allo sviluppo dell’algebra astratta moderna. In ottica, portano il suo nome (leggi di Lambert o leggi del coseno) due relazioni fotometriche: la prima riguarda l’illuminamento prodotto da una sorgente luminosa puntiforme su una superficie posta a una data distanza da essa; la seconda l’intensità luminosa uscente da una superficie in una data direzione relativamente alla direzione normale alla superficie stessa. La vastità degli interessi indusse infine Lambert a cercare di compendiare sul piano metodologico la propria esperienza di fisico e matematico in una brillante conciliazione di empirismo e razionalismo nel Neues Organon (Nuovo organo, 1764).