lampa
. Il latinismo ricorre solo in Pd XVII 5 la santa lampa / che pria per me avea mutato sito, con allusione alla " lux Cacciaguidae " che " descendit a dextro cornu crucis ad pedem ut loqueretur autori " (Benvenuto). Si ha dunque un uso metaforico del termine, come notava già il Buti, chiosando che si trattava di " un beato spirto che risplendea come lampana ".
La voce, connessa alle ‛ metafore di luce ' della terza cantica, potrebbe essere un cultismo di recupero biblico, se si pensa che, nella visione di Ezechiele (1, 13), si afferma: " adspectus eorum [animalium] quasi carbonum ignis ardentium et quasi adspectus lampadarum "; e ancora, nella profezia di Nahum (2, 4): " adspectus eorum [bellatorum] quasi lampades, quasi fulgura discurrentia ". L'appartenenza della metafora a un contesto di ‛ sermo sublimis ' può essere comprovata dalla citazione di testi antichi: così nella pseudodantesca Ave Maria inedita di D. A., a c. di A. Bonucci (Bologna 1853, v. 68): " ‛ Peccatoribus ' pace, o vera o diva, / o chiara lampa, che sola nel mondo / meritasti portar palme giuliva ".