lampeggiare
Nel senso proprio di " brillare di luce intensissima, intermittente ", in Pd XIV 104 Qui vince la memoria mia lo 'ngegno; / che quella croce lampeggiava Cristo, " mandava, in maniera rapida e abbagliante come il lampo, l'immagine di Cristo crocifisso " (Chimenz; diffusa anche la lezione ché 'n quella croce [cfr. Petrocchi, ad l.], per cui si vedano le chiose di Pietro - " Christus coruscabat " - e di Benvenuto: " cum fulgore ostendebat se Christum postum in ipsa cruce "). Cfr. il v. 108 vedendo in quell'albor balenar Cristo.
In Pg XXI 114 perché la tua faccia testeso / un lampeggiar di riso dimostrommi?, si parla di " uno aprimento di risa; imperò che Dante fece come fa lo lampo, che prima apre l'aire quando esce fuora, e possa chiude... prima aperse li occhi a ridere mosso da passione, avendo allegrezza che tanto bene volesse Stazio al suo maestro Virgilio, e possa li chiuse per obedire Virgilio che l'avea ammonito che tacesse " (Buti). Un riso, dunque, tutto basato su di un giuoco d'intelligenza rivelato da un lampo delle pupille: e la chiosa del Buti pare quanto mai esatta se si rapporta al v. 109 Io pur sorrisi come l'uom ch'ammicca. Da notare in Chiaro la forma più rara ‛ lampare ' (Lo dragone 4 " diverso intendimento ch'ognor lampa ").