LANCASTER, Stephen Burton, detto Burt
Attore statunitense, nato a New York il 2 novembre 1913. La prestanza fisica lo spinge, ancora studente, a creare un numero acrobatico per il circo e il vaudeville. Richiamato alle armi, organizza spettacoli per le truppe in Europa. Nel 1946 il produttore indipendente M. Hellinger gli affida il ruolo dello svedese in The killers (I gangsters, 1946), dignitosa trascrizione di R. Siodmak di un racconto di E. Hemingway, e L. s'impone immediatamente all'attenzione dei critici e degli spettatori per la perfetta adesione al personaggio.
E convincente risulta, in seguito, nei ruoli di carcerato (come in Brute force, Forza bruta, 1947, di J. Dassin, e soprattutto in The birdman of Alcatraz, L'uomo di Alcatraz, 1962, che lo porta alla nomination Oscar e gli fa vincere la Coppa Volpi al Festival di Venezia), di militare (From here to eternity, Da qui all'eternità, 1952, seconda sua nomination; Seven days in May, Sette giorni a maggio, 1963), di avventuriero o di rappresentante della legge (Vera Cruz, 1954; Gunfight at the O.K. Corral, Sfida all'O.K. Corral, 1957; The professionals, I professionisti, 1966), di pellerossa (Apache, L'ultimo Apache, 1954; Ulzana's raid, Nessuna pietà per Ulzana, 1972). La sua recitazione insiste sulle corde drammatiche, che prevalgono in The rose tattoo (La rosa tatuata, 1955), in Sweet smell of success (Piombo rovente, 1957) e soprattutto in Elmer Gantry (Il figlio di Giuda, 1960), che gli valse l'unico Oscar. Talvolta invece domina l'ironia (The Crimsoo Pirate, Il corsaro dell'isola verde, di R. Siodmak, 1952).
Divo fra i più applauditi del cinema americano, attore tanto scrupoloso da sbagliare ben pochi film, L., per salvaguardare la propria autonomia d'interprete, produce film intelligenti per i propri ruoli di attore, e ne dirige due (il western The Kentuckian, Il Kentuckiano, 1955; e il giallo The midnight man, L'uomo di mezzanotte, 1974, coregia di R. Kibbee). Con mezzi in apparenza molto semplici ma che rivelano un lavoro sottile di scelta sa esprimere con vivezza figure dissimili per contenuto sentimentale.
Fra le più note quelle del protagonista de Il Gattopardo (1963) e di Gruppo di famiglia in un interno (1974), ambedue di L. Visconti (David di Donatello 1974-75 come miglior attore); cui si dovranno aggiungere almeno le felici caratterizzazioni di Atlantic City U.S.A. di L. Malle (1979; nomination all'Oscar 1980 e David di Donatello come miglior attore straniero 1980-81) e di Local hero (1983). Giunto alla piena maturità, aiutato da un portamento sempre prestante, colorisce con discrezione, e in certe occasioni con affettuosa ironia, figure di denso spessore morale, anche se non sempre favorito da sceneggiature adeguatamente incisive (Novecento di B. Bertolucci, 1976; La pelle di L. Cavani, 1981; Il giorno prima di G. Montaldo, 1987; The goldsmith's shop, La bottega dell'orefice, 1987, di M. Anderson; Field of dreams, L'uomo dei sogni, 1989, di P.A. Robinson).
Da ricordare la partecipazione agli importanti miniserial televisivi Moses (1975), Marco Polo (1982) e On wings of eagles, Sulle ali delle aquile (1986).
Bibl.: T. Thomas, B. Lancaster, a cura di T. Sennett, Milano 1981; B. Lancaster: un divo acrobata, ivi 1982.