lanciare
Nel significato di " gettare ", " scagliare ", in Rime L 58 quella saetta / ch'Amor lanciò lo giorno ch'i' fui preso, in un luogo topico della liturgia dell'amor cortese (cfr. per es. Guinizzelli Dolente, lasso 10, Cavalcanti Voi che per li occhi 10, Cino Io guardo per li prati 8), e, in rima equivoca con ‛ lancia ', in Fiore CCVII 11 e Detto 422. Pronominale in If XXV 50, detto del serpente che si lancia, " si avventa " dinanzi a l'uno dei ladri.
Si veda poi Pg VII 111 Padre e suocero son del mal di Francia: / sanno la vita sua viziata e lorda, / e quindi viene il duol che sì li lancia, " Io dolore che sì gli tormenta " (Buti), con valore derivato da quello originale di " colpire di lancia " (cfr. ad es. M. Villani X 97 " lo re in prima lanciò e ferì lo re Vermiglio ", e Giacomo da Lentini Dolce cominzamento 66 " tu m'hai 'namorata, / a lo cor m'hai lanc[i]ata, / si ca di for non pare "). Variante d'interesse stemmatico, ma di nessuna attendibilità, è in sù lanciava, in luogo di svolazzava, in If XXXIV 50; cfr. Petrocchi, ad locum.