landiniano
agg. Di Maurizio Landini, dal 2010 al 2017 segretario generale della Federazione impiegati operai metallurgici (Fiom).
• Il nodo oltre che economico è politico, sta nel rapporto tra forze che oggi sono alleate ma che domani saranno avversarie. E il rischio per [Angelino] Alfano è di restar schiacciato da un’operazione che alcuni dirigenti Ncd ‒ durante una riunione ‒ hanno definito «di stampo landiniano», contro cui si è già schierata Confindustria. (Francesco Verderami, Corriere della sera, 12 marzo 2014, p. 10, Prima pagina) • Nell’impossibilità di imporsi con la sua Fiom, Landini gioca a fare il duro. Rivuole conquistare ciò che ha perso. Ma sarà un’impresa ardua. Il piano di recupero landiniano recupera infatti, masochisticamente, vecchie parole d’ordine («occuperemo le fabbriche», «la classe padronale non può arricchirsi sulle spalle degli operai»): peccato che siano le stesse parole d’ordine che a Melfi perfino i lavoratori più «cipputiani» sono stanchi di ascoltare. (Nino Materi, Giornale, 3 febbraio 2015, p. 2, Il Fatto) • Un risultato comunque lo ha raggiunto, l’agitazione landiniana: costringere la sinistra del Pd a salire sulle barricate, sia sul Jobs act sia, in prospettiva, sulle riforme. Anche se [Miguel] Gotor, che al Senato è sulle barricate da un pezzo, sminuisce se non smentisce: «Il processo riformatore deve continuare, il Parlamento deve fare di tutto per migliorare laddove è necessario». Tradotto: la battaglia per modificare Italicum e riforma del Senato già c’era e ora continua, a prescindere dai Landini e dalle sinistre sociali. (Nino Bertoloni Meli, Messaggero, 24 febbraio 2015, p. 9, Primo Piano).
- Derivato dal nome proprio (Maurizio) Landini con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
- Già attestato nella Repubblica del 21 maggio 2012, Firenze, p. III (Massimo Vanni).