AIOSSA (Aisa, Ayosa), Landolfo
Nato a Napoli, fu iscritto nella nobiltà del Sedile Capuano, e fin dal 1284 compare "milite" e signore di ricche terre feudali, ma anche proprietario di botteghe situate in città. Fu inviato nel 1284, per ottenere prestiti alla corte, presso la Compagnia fiorentina dei Frescobaldi, in quanto si andava allora preparando la spedizione contro la Sicilia ribelle. Nel 1287 era "secreto" della Terra di Lavoro, nel 1295 e per qualche anno ancora giustiziere della Terra di Bari. Intanto incarichi sempre più notevoli gli venivano affidati da Carlo II; nel 1293 era mandato a Genova a riscuotere un grosso prestito contratto dall'Angioino col re di Francia, da impiegarsi nella riconquista della Sicilia. Ma di maggior peso fu la laboriosa azione diplomatica conclusasi con un trattato di pace con il Comune di Genova: nel maggio del 1300, assieme a Matteo d'Adria, fu inviato a Genova per ottenere il richiamo dei Genovesi che militavano nell'esercito e nella flotta di Federico III di Sicilia; successivamente, con nuova procura, il re conferì all'A. pieni poteri per la stipulazione del trattato firmato il 2 giugno dello stesso anno, in virtù del quale Genova vietava nuovi armamenti a favore della Sicilia, riservandosi però il diritto di commerciare con l'isola.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, ms. C. De Lellis, Notamenta, Parte II, p. 303; ms. S. Sicola, Index familiarum, ad nom.; Napoli, Biblioteca nazionale, C. De Lellis, Notizie di famiglie, ms. X, A, 4., p. 19 C. Carucci, Codice diplomatico Salernitano del sec. XIII, II, Subiaco 1934, pp. 334 ss.; III, ibid. 1946, p. 128; R. Filangieri, Gli atti perduti della cancelleria angioina, I, Roma 1939, n. 552 a p. 630; II, ibid. 1943, n. 1414 a p. 191; M. Amari, La guerra del Vespro siciliano, Milano 1886, II, pp. 408, 425; III, docc. XLIII e XLIV alle pp. 411-419; L. Cadier, L'administration du royaume de Sicile, Paris 1891, p. 152.