lapbook
s. m. inv. Libretto, raccolta di materiali didattici messi insieme nel corso dell’attività scolastica, utilizzata dagli alunni stessi.
• A Matteo «piace creare i lapbook, suo strumento didattico preferito: libriccini fatto a mano, con tante finestre che si aprono e sviluppano un argomento o una nozione specifica». (Giacomo Galeazzi, Secolo XIX, 6 febbraio 2017, p. 9, Italia Mondo) • Nel gruppo Facebook «Italian Writing Teachers», creato da Poletti Riz insieme alle colleghe Daniela Pellacani ed Elisa Turrini, le insegnanti (quasi tutte donne) si scambiano consigli e pareri sulla letteratura per ragazzi, ma soprattutto condividono le loro esperienze. Negli ultimi post troviamo: foto di lapbook elaborati in autonomia dagli studenti sul «Decamerone» di Boccaccio, le regole di scrittura di un testo horror, una lezione sull’uso delle ripetizioni nella poesia. Sono possibilità concrete, fresche e intelligenti, per far scoprire che leggere, oltre a essere un divertimento sconfinato, non è una pausa dalla vita ma una delle strade possibili per la sua comprensione. (Nadia Terranova, Repubblica, 16 aprile 2017, p. 62, Robinson) • «Il lapbook ‒ spiegano le sorelle [Giuditta e Ginevra] Gottardi, che sono in contatto via Facebook con 22mila insegnanti di tutta Italia, dalla scuola dell’infanzia alle medie ‒ è uno strumento dove i bambini possono trovare le riposte alle domande suscitate dalla classe. Un libretto composto da parti diverse, anche pop up, che stimolano gli alunni ad approfondire ciò che studiano, sollecitandoli ad esplorare l’argomento. Oltre alle parole, nel lapbook si trovano mappe e attività manuali. Così i bambini con difficoltà nell’approccio logicoverbale trovano possibilità di lavoro con i compagni, contribuendo a produrre il lapbook di classe». (Avvenire, 4 novembre 2017, p. 10, Attualità).
- Dall’ingl. lapbook, a sua volta composto dall’agg. lap ‘di piccole dimensioni’ e dal s. book ‘libro’.