Antica denominazione del minerale lazurite; attualmente è usata per indicare un’associazione di vari minerali del gruppo della sodalite, in cui prevale la lazurite e comprendente calcite, pirosseni, anfiboli, miche e pirite. Il l. è di colore azzurro oltremare intenso, ma talvolta presenta tinta più sbiadita (pietra femmina) e non sempre uniforme; ha lucentezza vitrea, ed è opaco o appena traslucido ai bordi.
I principali giacimenti si trovano nel Badakhshan (Valle del Koktcia), presso il Lago Bajkal, in Tibet, Iran, Cina; in piccole quantità, allo stato terroso, è stato rinvenuto in alcuni proietti del Vesuvio e dei Colli Albani.
Conosciuto sin dall’antichità, era usato come medicinale e amuleto contro diverse malattie; attualmente gli esemplari più belli vengono adoperati come gemme, mentre le varietà più scadenti sono utilizzate per la fabbricazione di svariati oggetti: coppe, fermacarte, portagioielli ecc., e per materiale ornamentale di notevole valore. Anticamente il l., finemente macinato, costituiva il pigmento azzurro di affreschi e di quadri. Il suo altissimo prezzo concorreva ad accrescere il valore dell’opera.