Riccomanni, Lapo
Figlio di Riccomanno (o Manno) di Iacopo R., membro quindi di un'agiata famiglia di banchieri e cambiatori di Firenze del popolo di San Procolo, Lapo sposò Tana detta Trotta, sorella o piuttosto sorellastra di Dante. Questo matrimonio avvenne prima dell'agosto 1281, data a cui risulta da carte amministrative di Lapo che egli già aveva una moglie.
L'erudito Francesco Segaloni esaminò nel 1614, presso Filippo Baldovini, il contratto dotale con cui Tana portò al marito ben 366 fiorini d'oro. Dalla, forma dello spoglio del Segaloni, il quale non annotò la data del documento, si può arguire che la dote fu versata dai fratelli della donna, Durante (cioè D.) e Francesco; e di qui si potrebbe concludere che, all'epoca del matrimonio, il padre Alighiero II era già passato ai più. Lapo esercitò, con i fratelli Pannocchia e Dino, la mercatura e il cambio a Firenze, Orvieto e Perugia lasciando numerose testimonianze della sua attività. Dal suo matrimonio con la sorella di D. nacquero Bice, morta, sembra, nel 1288, Bernardo, che si fece frate minore (e fu probabilmente il destinatario dell'epistola all'Amico fiorentino, Ep XII) in Santa Croce, e Galizia che, nel 1295, sposò Bartolo di Filippo Magaldi portando una dote di 502 fiorini d'argento. È probabile che Lapo morisse il 17 novembre 1315. vedi ALIGHIERI, Tana.
Bibl.-Genealogie con albero e notizie dei R. in V. Imbriani, Studi danteschi, Firenze 1890, 83; e con maggior ricchezza e precisione in M. Barbi, Per un passo dell'Epistola all'Amico Fiorentino, in " Studi d. " II (1920) 126-134 (poi in Problemi II 313-318); Castellani, Nuovi testi I 249-251; Piattoli, Aggiunte VII (pp. 75-103).