Las Casas, Bartolome de
Domenicano spagnolo (Siviglia 1474 o 1484 - Madrid 1566). Nel 1502 si recò a Santo Domingo come colonizzatore sulle orme del padre. Cinque anni dopo prendeva gli ordini sacri, continuando a partecipare alla Conquista. Nel 1512 era cappellano di Pánfilo de Narváez a Cuba e vide il massacro degli autoctoni. Nel 1514 rinunciò agli schiavi indiani ricevuti per la campagna cubana ed entrò nell’ordine domenicano, diventando un difensore dei diritti delle popolazioni locali. Nonostante l’opposizione dei conquistatori, ottenne una vasta eco, anche nella madrepatria, dove si diffidava di una Conquista così anarchica. Nel 1544 fu nominato vescovo di Chiapas, ma trascorse gli ultimi anni in Spagna, protagonista di polemiche e dispute giuridico-teologiche sulla legittimità del potere spagnolo nel Nuovo mondo e sul diritto a schiavizzare gli autoctoni. Nelle sue opere non soltanto descrisse la condizione e la storia di questi ultimi, ma attestò la prima fase della Conquista, usufruendo di documenti in seguito scomparsi, fra i quali alcuni scritti di C. Colombo.
(o 1484) Nasce a Siviglia
A Santo Domingo come colonizzatore sulle orme del padre
Prende gli ordini
Cappellano di Pánfilo de Narváez a Cuba, assiste al massacro degli autoctoni
Entra nell’ordine domenicano divenendo un difensore dei diritti delle popolazioni locali
Vescovo del Chiapas
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Muore a Madrid