ABERCROMBIE, Lascelles
Poeta e critico, nato a Ashton-on-Mersey nel Cheshire il 9 gennaio 1881. Studente di scienze all'università di Manchester, si volse poi alla letteratura. È stato titolare della cattedra di poesia a Liverpool, indi professore di letteratura inglese a Leeds e a Bedford College di Londra.
Come poeta, egli fece parte del gruppo detto dei Georgian Poets, presentando una curiosa mescolanza di rudezza e spontaneità e d'ispirazione erudita: nuocciono ai suoi versi, animati da un robusto afflato e sostenuti da calda eloquenza, i palesi echi di varie maniere, dagli elisabettiani - cui prende spesso in prestito veemenza d' immagini barocche - a Shelley e a Swinburne; altre volte la sua vena è d'un crudo realismo moderno. Ha pubblicato: Interludes and Poems (1908); Emblems of Love (1912); Deborah (1912); Collected Poems (nella serie degli "Oxford Poets", 1930). Twelve Idylls (1928), e The Sale of St. Thomas (dramma, 1931) sono tra le sue cose migliori. La personalità critica dell'A. è tra le più notevoli dell'Inghilterra d'oggi per arditezza di vedute sgorganti da una viva esperienza dell'attività creatrice; le sue principali opere critiche sono: An Essay Towards a Theory of Art (1922); The Idea of Great Poetry (1925); Poetry: Its Music and Meaning (1932); Thomas Hardy, a critical study (1912; nuova edizione, New York 1927), ecc.
Bibl.: L. Jones, L. A., Poet a. Critic, in North Amer. Review, dic. 1924.