lascivo
L'aggettivo si registra solo in Pd V 83, riferito all'agnel che semplice e lascivo / seco medesmo a suo piacer combatte, dove, secondo il pretto uso latino di lascivus, vale " vivace ", " capricciosamente irrequieto ". L'immagine della capretta o dell'agnello " ruzzante e bizzoso " è ‛ topos ' classico ben documentato; senza dubbio D. poteva ricordare qualche passo di autori a lui cari (cfr. Virgilio Buc. II 64 " florentem cytisum sequitur lasciva capella ", Ovidio Met. VII 320-321 e XIII 791); possibile anche un incrocio memoriale con immagini bibliche, ad es. il " quasi agnus lasciviens / et ignorans quod ad vincula stultus trahatur " (Prov. 7, 22).