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LUCIDOR, Lasse

di Giuseppe Gabetti - Enciclopedia Italiana (1934)
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LUCIDOR, Lasse

Giuseppe Gabetti

Pseudonimo del poeta svedese Johansson Lars, nato nel 1638, morto in duello a Stoccolma il 12 agosto 1684: figura di poeta bohémien, che, per l'agitata vicenda della vita e per il carattere della sua poesia, divenne presto leggendario. Studiò per qualche tempo a Upsala, poi viaggiò in Inghilterra, in Francia, in Germania, in Italia: tornato in patria, fu sottoposto a processo per una poesia "In nozze di Gyllenstj erna"; prosciolto, visse alla ventura, senza assoggettarsi a fissa occupazione. Come poeta sentì l'influenza di Gryphius, della scuola di Slesia e del marinismo; ma tanto nella poesia bacchica e d'amore, quanto in quella religiosa, portò l'indipendenza del suo temperamento, giungendo spesso a una personale impetuosa schiettezza di accenti che rende alcune delle sue liriche fra le più vive del secolo.

Opere: Solo dopo la sua morte uscì la prima raccolta delle sue poesie: Helikons Blomster, Stoccolma 1689. V. ora Samlade dikter, ed. F. Saldwall, Stoccolma 1914.

Bibl.: E. A. Karlfelt, L., Stoccolma 1914.

Vocabolario
lasso¹
lasso1 lasso1 agg. [lat. lassus], ant. o letter. – 1. Stanco, affaticato, sfinito: ansando com’uom lasso (Dante); Già l. erano entrambi e giunti forse Sarian pugnando ad immatura fine (T. Tasso). Specificando la causa della stanchezza:...
lassare
lassare v. tr. – Variante ant. o dial. di lasciare: mi scuserà di quel ch’io lasso (Dante).
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