lastrellata
Appare, in rima, in Fiore LXXXIV 10 e po' vada Diletto e Ben-Celare, / ed a Vergogna dean tal lastrellata / ched ella non si possa rilevare (cfr. Roman de la Rose 10729-30 " Emprés Deliz e Bien Celer / Iront pour Honte escerveler ").
La voce, che non sembra ricorrere in altri testi, è così chiosata dal Parodi: " colpo di lastra (estensivam.)? Forse: colpo da far batter sulle lastre ". Più probabile pare la seconda interpretazione, a sostegno della quale si può addurre questo brano di F. Berni (rifacimento dell'Orlando Innamorato), citato dal Tommaseo (Dizionario): " Tutto lo spezza [lo scudo], e rompe maglie e piastre, / E lui disteso sbatte in su le lastre ".
Nel combattimento tra i guardiani del castello e l'esercito di Amore, Ben Celare abbatte un forte colpo di spada su Vergogna, sì da lasciarla stordita, ma non la stende al suolo (cfr. CCXI 2-4). Cfr. anche ‛ lastrare ', in Rime LXII 8.