AMADE, László (Ladislao)
Nato il 12 marzo 1703 a Bős (Ungheria), nel comitato di Pozsony, morto il 22 dicembre 1764 a Fölbár, nello stesso comitato. Studiò nei collegi gesuitici di Nagyszombat (Trnava) e di Buda, dove ottenne nel 1725 la laurea di dottore in filosofia con la tesi Victor in proelio S. Ivo. Dopo la morte della prima moglie, baronessa Susanna Orczy, entrò come capitano nel reggimento di usseri "Giovanni Hadik", combattendo da valoroso, anche in Italia, per la causa di Maria Teresa nella guerra di successione. Lasciò nel 1750 la carriera militare, dopo aver ottenuto nel 1744 il grado di aiutante generale. Trascorse gli ultimi anni della sua vita movimentata a Pozsony e nelle sue tenute di Fölbár, non trascurando però i piaceri della vita di corte. Oltre la tesi di laurea già menzionata, ci resta il suo ricco epistolario e una raccolta di circa 150 poesie. Pubblicò ancor vivo soltanto le poesie di argomento religioso, conformemente all'usanza dei tempi: Buzgó szivnek énekes fohászkodási (Sospiri canori di un cuore zelante), Vienna 1755. Le poesie profane invece, quasi tutte poesie d'amore, si diffusero dapprima soltanto manoscritte; ma godettero subito di grande popolarità. Le cantavano dappertutto, ché l'Amade le aveva messe in musica. Esse sono l'eco fedele del suo cuore facilmente infiammabile e assetato di godimenti. Egli si rileva infatti in esse come il poeta dell'attimo fuggente: spontaneo, sempre sincero e quanto mai individuale. Maneggiò con abilità la tecnica del verso, rinfrescandola coi ritmi popolari ungheresi ed adattando alla sua lingua le forme svariate delle canzoni popolari italiane.
L'edizione critica di tutte le poesie dell'Amade venne curata da L. Négyesy (Budapest, 1892).
Bibl.: L. Négyesy, biografia nel vol. cit.; E. Kastner, Indirizzo italianeggiante della poesia ungherese nel sec. XVIII, in Corvina, VI (1923).