NÉMETH, László
Scrittore, romanziere, critico ungherege, nato nel 1901 a Nagybánya (Baia Mare).
Medico, spirito irrequieto e sensibilissimo, è prodigiosamente versatile nei campi più disparati dell'umano sapere e altrettanto ricco di idee nuove, spesso audaci, mai ostentate e sempre destinate a sanare le piaghe e a riattivare le migliori forze del suo popolo. Per lunghi anni pubblicò una rivista (Tanú "Testimone") scritta interamente da lui; si creò una forma di saggio personalissima che più del romanzo e della commedia, si addice al suo estro: Magyarság és Európa (Ungheresi e Europa, 1935) Kisebbségben (In minoranza, 1939), A minâség forradalma (La rivolta della qualità, 4 voll., 1941), Készülâdés (Preparativi, 2 voll., 1941), ecc. Dello stesso carattere filosofico e combattivo sono le sue confessioni autobiografiche: Ember és szerep (Uomo e ruolo, 1934), Magam helyett (Invece di me stesso, 1943). Molto discussi erano i suoi tentativi teatrali (Villámfénynél, Alla luce del lampo, 1938).
Dei molti romanzi (Gyász, Lutto; Bën, Peccato; Alsóvárosi búcsú, Sagra nel sobborgo; Szerdai fogadó nap, Ricevimento del mercoledì; A másik mester, Il secondo maestro) uno (Kocsik szeptemberben) è stato tradotto in italiano: Partenze settembrine, Milano 1943.