Scrittore ungherese (Budapest 1905 - ivi 1984). Diresse la sezione letteraria della radio ungherese (1935-44); dal 1959 fu esule dapprima in Italia e poi in Inghilterra. Autore di saggi (Haza és nagyvilág "La patria e il mondo", 1942; Romai muzsika "Musica romana", 1970), di scritti critici (Három költő "Tre poeti", 1942) e di romanzi (Apai örökség "Eredità paterna", 1937; A kigyó "Il serpente", 1947; Irgalom "Pietà", racconti, 1955). Ha scritto anche versi (Félszáz ének es egy játék "Mezzo centinaio di canti e una commedia", 1959).