Laterano
Località e complesso monumentale di Roma, dov'era una residenza secondaria dell'imperatore, che Costantino assegnò ai pontefici.
Costantino riconobbe così l'importanza assunta dalla Chiesa: ma la sede ufficiale dell'imperatore e poi del suo rappresentante rimase il Palatino. Già nel 313 papa Melchiade convocò un sinodo " in domum Faustae in Laterano ". Con il progressivo scindersi degl'interessi tra Roma e Bisanzio, il vero centro politico e religioso di quel che restava dell'Impero occidentale si trasferì nel Laterano. Non a caso papa Leone III, nel triclinio da lui fondato nel palazzo lateranense, fece rappresentare in un mosaico s. Pietro che affida il pallio sacerdotale allo stesso papa e lo stendardo della Chiesa a Carlomagno, a significare che la missione specifica del nuovo Impero consisteva nel proteggere e diffondere la cristianità. L'abbandono della residenza del L. coincide con la fine del papato medievale: cioè con la sconfitta dell'ideale teocratico di Bonifacio VIII.
D. ricorda il L. due volte: in If XXVII 86 Lo principe d'i novi Farisei, / avendo guerra presso a Laterano, dove accenna alle lotte tra Bonifacio VIII e i Colonna. Questi secondo la tradizione avevano le loro case presso il L. (per quanto non contigue); ma non si tratta di una semplice indicazione topografica: D. biasima fieramente la guerra che il pontefice conduceva non già contro infedeli, ma contro cristiani, che addirittura abitavano presso la sua residenza. Può darsi anche che alluda al fatto che Bonifacio combatteva anche contro due cardinali, idealmente residenti in L., Pietro e Iacopo Colonna. In Pd XXXI 35 D. dice che i barbari... / stupefaciensi, quando Laterano / a le cose mortali andò di sopra: qui la parola vale metonimicamente " Roma ", così splendida da essere oggetto di stupore per i barbari del nord.
Bibl. - F. Castagnoli, C. Cecchelli, G. Giovannoni, M. Zocca, Topografia e urbanistica di Roma, Rocca S. Casciano 1958, 211-228.