LATERIZÎ (XX, p. 572; App. I, p. 778; II, 11, p. 161)
Questo classico materiale non è stato trascurato dai recenti progressi dell'arte del costruire, ché anzi vengono valorizzate alcune sue specifiche proprietà: resistenza omogenea e relativamente elevata (si richiede una resistenza minima di 350 kg/cm2 a un laterizio per solaio); assenza di scorrimento viscoso (fluage) sotto carico permanente; ottima aderenza al conglomerato cementizio nelle strutture miste; attitudine alla protezione termica ed acustica.
Produzione, materiali. - Lo sviluppo della produzione industriale e le nuove applicazioni sono documentate negli Atti dei Congressi ANDIL (Assoc. Naz. degli Industriali del Laterizio) e nelle pubblicazioni della Associazione Europea T. B. E. (Tuiles et briques Européennes). È indetto per il 1962 in Milano un symposium sul laterizio da parte della RILEM (Réunion Intern. Laboratoires Essais Matériaux). Per l'industria italiana si hanno i seguenti dati di produzione annua (1958: su un totale di 20 milioni di tonn): mattoni e forati 12 milioni di m3; solai e coperture 38 milioni di m2; tegole: 12 milioni di m2. Nel quadro dei paesi del MEC la più forte produzione italiana è quella relativa a solai e coperture (passata da 16 a 38 milioni di m2 tra il 1950 e il 1958) favorita dalla qualità delle argille che permettono di trafilare setti resistenti sottili (5-7 mm).
Nel Nord-Europa ragioni di tradizione estetica e di rigore climatico favoriscono la ingente produzione di tegole di svariati tipi nonché di prodotti di qualità per murature a faccia vista dagli effetti pregevoli.
I progressi tecnici dell'industria si concentrano sulla generalizzazione della essiccazione artificiale e sulla meccanizzazione degli impianti.
Tra i prodotti si affermano i mattoni semipieni che uniscono l'alta resistenza ai vantaggi di leggerezza, uniformità di essiccazione, coibenza; si cominciano a diffondere i pannelli per solaio e per parete, precompressi o no.
Si moltiplicano i tipi di solai misti in cemento armato e laterizio resistente, parzialmente prefabbricati ed eventualmente precompressi. Una classifica può essere la seguente: solai costituiti a) da travetti prefabbricati affiancati, b) da travetti intervallati e integrati in opera da laterizî monoblocco, c) da travetti distanziati e collegati da tavella (pur essa resistente) e tavellina. In quest'ultimo caso (solaio a camera d'aria) si richiede un maggiore impegno di progetto e di esecuzione per garantire la integrazione delle parti ai fini della resistenza. Nei tipi precompressi l'elemento prefabbricato può essere il travetto o il pannello (striscia larga 80-100 cm). La produzione annua di solai misti precompressi in Italia può stimarsi intorno ai 2 milioni di m2 (5% del totale-solai).
Prove, norme. - Nel Politecnico di Torino è stata condotta da F. Levi e L. Goffi una ricerca sistematica sulle proprietà meccaniche del laterizio e sui relativi metodi di prova, ricavando curve statistiche che legano la resistenza a compressione alla resistenza a flessione o alla durezza Brinell o al modulo di elasticità (si nota, che il modulo supera di poco i 220.000 kg/cm2 per resistenze fino a 1.000 kg/cm2). Essendo minimo l'adattamento plastico (così come il fluage), gli scostamenti dalla forma piana delle facce del campione sono determinanti per il risultato della prova a compressione e dovrebbero essere contenuti entro i 5/100 di mm.
In ttalia, nonostante la grandiosa produzione, mancano tuttora norme ufficiali per i solai misti in cemento armato-laterizio; recentemente (1959) un progetto di norme è stato messo a punto da una Commissione del Consiglio Nazionale delle Ricerche. In esso si introduce la distinzione tra prove di base, più complete, atte a qualificare una tantum la produzione di una fornace, e prove di controllo delle singole forniture. Queste ultime potrebbero limitarsi alla flessione e alla durezza con riferimento alle prove di base che comprendono la prova di compressione.
Nelle norme di progettazione, accanto al calcolo classico basato sulla prescrizione delle tensioni massime ammissibili, sono ammesse verifiche a rottura e verifiche con riferimento a prove su prototipi (prodotti prefabbricati) prescrivendosi i medesimi coefficenti di sicurezza delle opere di cemento armato.
Strutture, prefabbricazione. - Una originale realizzazione si è avuta recentemente in Svizzera con le case a torre in muratura portante (Basilea; Zurigo: la torre Grosswiesen di 18 piani, alta 50 m, costruita nel 1957-58). La costruzione tradizionale a struttura unica (che è insieme resistente e di parete) viene tradotta in termini moderni e portata a dimensioni eccezionali grazie a una progettazione scientifica; è evidente il vantaggio ai fini dell'isolamento acustico essendo a questo dannoso ogni alleggerimento degli elementi di parete. Gli spessori dei muri sono ridotti: nella torre di Zurigo non superano i 40 cm con pressioni massime di 28 kg/cm2. Tutto ciò è stato ottenuto mediante: una planimetria ben legata (e necessariamente rigida) perché anche i divisorî sono portanti; studî accurati (prof. Haller) sullo spessore optimum della malta di cemento; piani di posa perfetti; progettazione estesa ai singoli laterizî speciali dei giunti, degli incroci, delle canalizzazioni degli impianti, essendo esclusa per questi ultimi qualsiasi traccia nei muri finiti.
In Italia si registrano ulteriori progressi nelle coperture a volta formate da laterizî speciali che permettono di allogare armature nelle due direzioni. Sono noti i vantaggi di leggerezza e nel contempo notevole rigidezza di queste strutture. Accanto alle classiche volte cilindriche (a botte, a shed) sono apparse volte a doppia curvatura che offrono interessanti soluzioni distributive ed estetiche e presentano il vantaggio di avere grande stabilità elastica e un regime di sforzi tendenzialmente vicino a quello di membrana. Si sono costruite importanti volte a vela (es: su base di m 22 × 25), volte a shed conoidiche, volte su base triangolare appoggiate in tre punti.
Nella prefabbricazione un primo livello è rappresentato dai travetti e pannelli per solaio di cui si è detto. Maggiori sviluppi nella evoluzione verso la prefabbricazione media e pesante si incontrano all'estero: in Francia, vediamo sistemi brevettati in cui si prefabbricano interi elementi come pannelli-parete comprendenti il vano-finestra, scale, falde di tetto, cornicioni; nell'URSS blocchi di muratura ordinaria in mattori vengono composti a pié d'opera e quindi sollevati e posti in sito con i vantaggi del montaggio in serie, parzialmente meccanizzato. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Assoc. Naz. Ind. dei Laterizî, Atti del 5° Congresso Nazionale, Rapallo 1959, Roma 1960; T. B. E.: Federazione Europea degli Industriali dei Laterizî, I laterizî nelle strutture portanti orizzontali e presso inflesse, Roma 1957; id., I laterizi nell'architettura, Roma 1956; L'industria dei laterizi in Italia e nel M.E.C., memoria 1.12 nel XII Convegno Naz. Ingegneri Italiani, Milano, Politecnico, maggio 1960; F. Levi, L. Goffi, Sugli aspetti della resistenza del laterizio, in L'industria Italiana dei Laterizi, 1958, n. 6.