LATOVICI
Popolazione ricordata da Cesare, insieme con i Tulingi, come unitasi agli Elvezî nella loro migrazione del 58 a. C. Dei tre passi che li menzionano (Bell. Gall., I, 5, 4; 28, 3; 29, 2) uno dà la forma Latovici o Latobici, due quella Latobrigi. Vanno certo ravvicinati ai Latovici (Plinio, Nat. Hist., III, 148; Itin. Anton., 259, 13), Latobici (Corp. Inscr. Lat., III, 3925, 10804), Λατόβικοι (Tol., II, 14, 2), che, al più tardi dall'epoca di Augusto, troviamo stanziati a S. della Sava, nell'alta Pannonia. I Latovici di Cesare formavano un piccolo popolo, giacché gli emigranti, comprese le donne e i bambini, non erano, secondo i documenti rinvenuti nel campo degli Elvezî, che 14.000 (su 36.000 Tulingi e 263.000 Elvezî). È tuttora incerta la regione ove erano stanziati prima del 58 (sorgenti del Reno? rive del lago di Costanza?). Incerto è anche se fossero Celti o Germani.