BENAZZI, Lattanzio
Nacque a Bologna nel 1499 dal conte Vincenzo; vi si laureò l'8 genn. 1538 in arti e medicina e fu ammesso al Collegio dottorale. Dall'anno accademico 1537-38 fu professore secondario di astronomia, succedendo a Giacomo Petramellara; dopo la morte di Ludovico Vitale, professore primario nella medesima disciplina (7 marzo 1554), ricoprì questa cattedra e la tenne, pur riducendo negli ultimi anni l'insegnamento a un semplice corso nei giorni festivi, finché morì a Bologna il 1° ott. 1572.
Dopo la sua scomparsa l'insegnamento dell'astrologia tacque per lunghi anni nella facoltà bolognese delle arti e fu mantenuto solo da un corso generale dell'università: ciò può essere connesso con la proibizione papale dell'astrologia, che sarà poi sancita da una bolla di Sisto V nel 1585. L'epigrafe posta dal fratello Cesare sulla sua sepoltura in S. Tommaso al Mercato è riferita dall'Alidosi: attesta la fama conquistata dal B. nell'insegnamento e nella previsione astrologica.
Da questa attività ebbero origine alcune sue opere a stampa: le rare Coniunctiones et oppositiones aspectusque duorum luminarium pro civitate Bononiae, citate dall'Alidosi, dal Bumaldi, dall'Orlandi, e oggi perdute; nonché numerosi pronostici o "tacuini" che gli erano richiesti secondo l'obbligo dei professori di astronornia dell'epoca. Alcuni di questi pronostici per gli anni 1542, 1544 (in doppia redazione latina e italiana), 1545, 1547 (pure in doppia stesura) e 1548 sono conservati alla Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna (16. P. III. 32-49) e mostrano tutti una certa uniformità di struttura.
Sono dedicati ai magnifici signori Quaranta della città di Bologna e ai governatori ecclesiastici della città (a Fabio Mignanelli, vescovo di Lucera nel 1542; a Bernardino Castellario, vescovo di Casale nel 1544; al legato cardinal G. G. Morone ed al governatore Camillo Mentuati vescovo di Satriano nel 1545; al governatore Mentuati nel 1547; al Morone nel 1548; al legato cardinale G. M. Del Monte nel 1549). Per Paolo III prevederà "inimici occulti invidi, i quali sono dispregiatori delli comandamenti d'Iddio, per cagione delli quali Sua Santità patirà molti travagli in simili viaggi", mentre a Carlo V - dopo la dieta di Ratisbona e il colloquio col papa a Lucca del settembre 1541, reduce dalla crociata di Algeri, assediato dai Turchi e nel mezzo dei "grande piano del 1543", contro la Francia - annunciava senza grande sforzo "longhi viaggi per conto della religione e della fede, dispiaceri et cordoglio per cagione dei sudditi, i quali saranno molto contrari alla Sua Serenità, et per loro sopporterà grandissime spese... [e] metterassi al pericolo della vita". Altri pronostici riguardano il re di Francia, i Veneziani, il duca di Firenze (che avrà nel 1542-43 "dispiaceri e fastidi per causa di suoi subditi"), i Lucchesi ("manifestano cattivo stato al popolo, travagli universali d'animo, molte spese per causa di guerre. Alcuni nobili perderanno li loro beni et havranno molte gravezze li popolari": 1542, e ancora nel 1544: "guardino bene li suoi popolari"), Costantinopoli (la congiunzione del 1544 "è inimica in tutto a la vera fede e perturba lo stato temporale e de la chiesa, fa mancare le divotioni e mette discordia fra li chierici: perciò grandemente è da temere per le guerre de li Turchi"), i Ferraresi e i Bolognesi, sempre preavvertiti dell'andamento stagionale, dei raccolti e delle epidemie minacciate dagli astri.
Alcuni di questi pronostici, specialmente quelli del 1542 e del 1544 (che forse furono i primi stampati dall'autore e perciò più estesi nella parte introduttiva metodologica), presentano numerose citazioni: Tolomeo dal Quadripartito, dall'Almagesto, e dall'apocrifo Centiloquio, il Corpus hermeticum, la Storia naturale di Plinio, Abú Má'shar, Alchindi, Máshá'-alláh e Haly, sul quale il B. fonda le sue dieci regole di astronomia giudiziaria.
Bibl.: G. N. Pasquali Alidosi, I dottori bolognesi di teologia, filosofia, medicina e d'arti liberali, Bologna 1623, p. 133; I. A. Burnaldi, Minervalia bononiensia civium Anademata seu Bibliotheca Bononiensis, Bologna 1641, p. 143; B. Cavazza. Catalogus omnium doctorum collegiatorum in artibus, Bologna 1664, p. 28; P. Orlandi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1714, p. 189; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 771; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, II, Bologna 1782, p. 62; S. Mazzetti, Repert. di tutti i Professori bolognesi, Bologna 1848, p. 47; Id., Alcune aggiunte e correzioni... all'Alidosi, Bologna 1848, p. 43; U. Dallari, I Rotuli dei lettori legisti e artisti dello Studio bolognese, II, Bologna 1889, pp. 85, 88, 91, 94, 97, 100, 102, 105, 108, 111, 113, 116, 119, 122, 125, 127, 130, 133, 136, 138, 141, 144, 147, 150, 153, 156, 159, 162, 164, 167, 170, 173, 176, 180, 183; G. Hellmann, Versuch einer Geschichte der Wettervorhersage im XVI Yahrhundert, in Abhandlungen d. preussischen Akademie der Wissenschaften, von Berlin Physikal.-Mathem. KL, 1924, p. 33; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science, V, New York 1941, pp. 237, 244.