Antonelli, Laura
Nome d'arte di Laura Antonaz, attrice cinematografica, nata a Pola (od. Pula, Croazia) il 28 novembre 1941. L'espressione innocente e il corpo formoso ne hanno fatto il simbolo di una bellezza provocante ma familiare, imponendola come interprete ideale delle commedie sexy degli anni Settanta. Nel 1974 le è stato conferito il Nastro d'argento come migliore attrice per Malizia (1973) di Salvatore Samperi e nel 1981 il David di Donatello come migliore attrice non protagonista per Passione d'amore di Ettore Scola.
Ultimati gli studi liceali a Napoli, fu insegnante di educazione fisica e poi interprete di fotoromanzi, quindi partecipò ad alcuni caroselli televisivi. Dopo aver esordito nel cinema nel 1965 con Le sedicenni di Luigi Petrini, prese parte a Le spie vengono dal semifreddo (1966) di Mario Bava e a La rivoluzione sessuale (1968) di Riccardo Ghione, nel quale, dietro lo studio sociologico, affiora un implicito erotismo. Il primo grande successo come protagonista lo ottenne in seguito con Il merlo maschio (1971) di Pasquale Festa Campanile, commedia erotica ambientata a Verona, dove recita, insieme a Lando Buzzanca, in dialetto veneto. Fu così scoperta da Claude Chabrol che, nel 1972, le affidò un ruolo in Docteur Popaul (Trappola per un lupo) al fianco di Mia Farrow e Jean-Paul Belmondo, con il quale la A. ebbe poi una relazione. L'autentica affermazione giunse però con Malizia di Samperi, nel quale interpreta il ruolo di Angela, la piacente domestica che si trova a soddisfare il desiderio di un maturo vedovo siciliano e dei suoi due figli; celebre la scena in cui la A., salita su una scala per spolverare, mostra le gambe in calze nere e giarrettiera. L'anno seguente la sua sensualità fu inserita nel contesto alto-borghese della Sicilia dell'inizio del Novecento in Mio Dio, come sono caduta in basso (1974) di Luigi Comencini. Si trovò poi di nuovo al fianco di Giancarlo Giannini ‒ con cui aveva già lavorato nel 1973 sul set di Sessomatto di Dino Risi ‒ quando Luchino Visconti la diresse nel suo ultimo film, L'innocente (1976), affidandole il ruolo chiave di Giuliana; la A. seppe interpretare con particolare efficacia e sensibilità il dolente personaggio, esemplare della difficile condizione femminile nella Roma di fine Ottocento. Interpretò, quindi, nel primo film in costume di Ettore Scola, Passione d'amore, il personaggio di Clara, donna adultera e passionale che sfida le regole della società ottocentesca.Negli anni Ottanta e fino ai primi anni Novanta, la A. ha continuato a ricoprire ruoli basati sul forte potere erotico della sua immagine in film, tra cui La venexiana (1986) di Mauro Bolognini, di non particolare rilievo.