ZANON-PALADINI, Laura
Attrice, nata a Venezia il 9 agosto 1845, morta a Milano il 9 agosto 1919. Affidata al fratello maggiore Vincenzo, discreto brillante nella compagnia Zoppetti, incominciò la carriera sotto non lieti auspici, mal favorita dal suo poco avvenente aspetto e dalla minuscola statura. Invitata dallo Stenterello Miniati, andò con lui quale amorosa. Per liberarsi dell'accento toscano preso in questa compagnia, passò in quella italiana Ferrante-Paladini, assurgendo alle parti tragiche di Giuditta, di Saffo e di Medea. La riportò a ruoli più modesti, e a lei più adeguati, l'attore italo-veneto Moro Lin, che l'assunse in qualità di seconda donna e di servetta. Rimpossessatasi del dialetto veneziano, essa lo usò nel modo più efficace e brillante successivamente nelle compagnie di Gaetano Benini, di Zago-Gallina, di Enrico e Giacinto Gallina (1891), e finalmente (1897) in quella di Ferruccio Benini, formando con lui e la sorella di questi, Italia, una magnifica triade, che durò e trionfò per vent'anni. Morto il Benini (1916), dispersa la compagnia, la Z. si ritirò a Milano, dove perdette il marito Francesco Paladini, anche lui ex-comico, e dove poco dopo anch'essa morì.
Artista semplice, spontanea, comunicativa, dotata d'un brio indiavolato e inesauribile, la Z. eccelse particolarmente nelle figure più comiche e popolari del repertorio galliniano. La linguacciuta Malgari fruttivendola di Una famegia in rovina, la scaltra Betina di El moroso dela nona, la melliflua Perina di La famegia del santolo, ebbero in lei l'interprete prima e insuperata. Fu "l'ultima grande servetta" dell'antica e moderna commedia.
Bibl.: C. Levi, L. Z.-P., in Riv. teatr. ital., XII (1907-1908); R. Simoni, Ritratti, Milano 1923; C. Antona Traversi, Le dimenticate, Torino 1932.