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LAURA

Enciclopedia Italiana (1933)
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LAURA


. Il termine greco λαύρα significò da principio un passaggio o sentiero angusto, e più tardi un dato quartiere di piccola città, di solito recinto da palizzata. Di qui il termine passò a designare colonie di monaci (vedi monachismo), che menavano vita semieremitica in luoghi deserti, e che per difendere la loro colonia da improvvise razzie di beduini o da animali selvaggi proteggevano la loro colonia con una palizzata o altro recinto. In Alessandria il termine designò anche i principali gruppi della cristianità locale distribuiti attorno alle principali chiese; ma in seguito il termine divenne praticamente sinonimo di monastero ampio e popolato.

Le prime laure apparvero in Palestina, e ivi il termine divenne abituale; tuttavia l'istituto della laura si diffuse anche fuori, in Siria, Mesopotamia, Gallia e Italia. Le più antiche laure di Palestina sono attribuite a S. Caritone che fiorì prima del 350: egli fondò la laura di Faran a NE. di Gerusalemme e quella di Duka presso Gerico. Altre laure furono fondate in Palestina da S. Saba, originario di Cappadocia, che fiorì nella seconda metà del sec. V; porta ancora il nome di lui il noto monastero di Mar Saba, nella valle del Cedron presso Gerusalemme, che fu chiamato anche la "Grande Laura". Col tempo le laure si moltiplicarono, anche in Egitto, e nel sec. VI già raggiungevano il centinaio. Speciale importanza ebbero le "Grandi Laure" del M. Athos (v.) e del M. Sinai.

Nelle laure, da principio, i monaci vivevano raggruppati attorno a un anacoreta di particolare fama, ma indipendenti fra loro; si riunivano nella chiesa comune la domenica per la celebrazione dell'eucaristia. Più tardi invece s'introdusse sempre più il tipo di vita cenobitico che trasformò man mano le laure in veri monasteri.

Vedi anche
monachesimo Complesso fenomeno religioso per cui, nelle maggiori religioni, alcuni individui si allontanano dalla consueta vita sociale, per realizzare nel modo più completo i principi della fede in vita solitaria (anacoretismo) o in vita di comunità (cenobitismo). 1. Tipi di monachesimo Nell’induismo si riscontra ... santo Sèrgio di Radonež Sèrgio di Radonež (russo Sergij Radonežskij; al secolo Varfolomej Kirillovič), santo. - Monaco russo (n. 1314 - m. 1392); fattosi monaco a 20 anni, si diede alla vita di eremita nei pressi di Radonež, dove costruì una cappella alla Ss. Trinità; ivi si formò una comunità dedita a intensa vita cenobitica, ... egumeno (o igumeno) Tra i monaci greci, la carica corrispondente a quella di abate presso i latini; si distingue dal categumeno (o catigumeno), in quanto questi è capo di un monastero di vita semicenobitica, l’egumeno di una laura (➔) di vita cenobitica. Eletto a vita dai monaci, l’egumeno è confermato dall’autorità ... anacoreta Religioso che vive isolato in luoghi deserti. Sebbene il fenomeno non sia peculiare al cristianesimo, nell’uso più comune il nome designa soprattutto i ‘solitari’ o ‘padri del deserto’, vissuti in Egitto nel 3° sec. e più ancora nel 4° (Paolo di Tebe, Antonio, Ammonio ecc. nella Tebaide e nelle valli ...
Altri risultati per LAURA
  • laura
    Enciclopedia on line
    (o lavra) Organizzazione monastica bizantina. Distinta dall’eremo (dove il monaco vive solo) e dal cenobio (dove vive in comunità), consisteva in un gruppo più o meno grande di celle monastiche, ognuna separata dalle altre, ma con una chiesa in comune e con un sacerdote che amministrava i sacramenti ...
Vocabolario
làura
laura làura (o lavra) s. f. [dal gr. bizant. λαύρα ‹làbℏra› (passato nel russo come lavra), che in epoca antica significa «cammino, strada» e poi «quartiere»]. – In origine, organizzazione monastica del primo medioevo, consistente in un...
laurite
laurite s. f. [dal nome di Laura Joy, moglie di un amico dello scopritore, il chimico ted. F. Wöhler (1800-1882), col suff. -ite]. – Minerale monometrico, bisolfuro di rutenio, di colore grigio ferro e lucentezza metallica, che si rinviene...
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