LAUROCERASO (lat. scient. Prunus laurocerasus L.; fr. lauriercerise; sp. laurelcerezo; ted. Kirschloor-beerbaum; ingl. Cherry-laurel)
È un arbusto o un alberetto della famiglia Rosacee-Prunoidee, di 6-7 metri d'altezza, con scorza liscia, bruno-grigiastra. Le foglie sono alterne, persistenti, ovali-oblunghe, grandi (lunghe fino a 20-22 cm.), brevemente picciolate con piccole stipole caduche, coriacee, con lembo regolarmente dentato. I fiori sono piccoli, bianchi, pentameri. Il frutto è una piccola drupa ovoidea appuntita, di color nero violaceo. Vive nel Caucaso, in Armenia, nella Persia e nell'Asia Minore: introdotta in Europa nel sec. XVI, si è diffusa e acclimata in tutta la Regione mediterranea; se ne fanno siepi e spalliere nei giardini come pianta sempreverde.
La droga è costituita dalle foglie (folia laurocerasi); queste, schiacciate, hanno odore di essenza di mandorle amare e masticate hanno sapore amaro caratteristico. Ciò è dovuto alla presenza di un glucoside cianogenetico: la prulaurasina che sotto l'azione di un fermento idrolizzante, l'emulsina, determina la produzione di essenza di mandorle amare, aldeide benzoica, ecc. Questa pianta è perciò anche velenosa: il suo principio attivo fu riconosciuto dallo Schrader nel 1803. La Farmacopea ufficiale (1929) registra le foglie di lauroceraso e ne prescrive l'acqua distillata. La droga deve essere usata solo allo stato fresco e raccolta all'inizio dell'estate nei mesi di giugno-luglio.