LAVANDERIA (fr. blanchisserie; sp. lavandería; ted. Waschhaus, Waschanstalt; ingl. laundry)
Impianto meccanico per la lavatura della biancheria per lisciviazione. È anche l'impresa industriale che gestisce un tale impianto, ed è distinta dalla tintoria che, invece, ha per scopo, oltre che la ritintura di indumenti, la loro smacchiatura e lavatura a secco.
Gl'impianti di lavanderia e l'industria relativa nacquero negli Stati Uniti, dove i bisogni dei grandi aggregati cittadini uniti all'alto costo del servizio manuale, li resero indispensabili. Attualmente, però, essi hanno diffusione da per tutto, e specialmente per uso di alberghi, ospedali, istituti e altre organizzazioni del genere.
Nell'impianto meccanico la lavatura è in genere condotta secondo lo stesso procedimento della comune lavatura domestica; risulta soltanto più razionale, ed è inoltre facile e sollecita per grandi quantitativi di biancheria. Un impianto completo comprende in genere: vasche da macero o di prima lavatura a freddo, apparecchi di lisciviazione, apparecchi di risciacquatura, dispositivi di asciugamento ed essiccazione. Spesso agli apparecchi di lavanderia vera e propria sono aggiunti apparecchi di stiratura meccanica, impianti di disinfezione a secco e ad umido, impianti di ricupero della liscivia, ecc.
Le vasche da macero non presentano alcuna particolarità costruttiva. Devono essere in numero proporzionato alla capacità di tutto l'impianto e comunicare l'una con l'altra per mezzo di affioratori o di fori alla base delle pareti divisorie. In esse ha luogo l'insaponatura e la lavatura per battimento della biancheria.
Gli apparecchi di lisciviazione sono a fuoco diretto o a vapore. I primi constano (fig. 1) di un fornello a carbone o a gas e del cosiddetto mastello di lisciviazione. Il mastello è di lamiera zincata, con falso fondo forato, e consente la circolazione della liscivia o mediante un tubo centrale saldato al falso fondo, o mediante l'intercapedine prodotta da una doppia parete. Nel recipiente si versa dapprima la liscivia, ottenuta con potassa o sapone aggiunti all'acqua, che si va a raccogliere nel fondo; quindi si dispone sul falso fondo la biancheria e si mette a fuoco. Col riscaldamento la liscivia e il vapore salgono dal fondo per il tubo centrale o per l'intercapedine e ricadono sulla biancheria e quindi sul fondo per risalire con circolazione continua. Gli apparecchi a vapore (fig. 2); non differiscono sostanzialmente dagli apparecchi a fuoco diretto, ma hanno, invece del fornello, una caldaia generatrice e perciò sono in uso specialmente nei grandi impianti. Esistono anche apparecchi cosiddetti a tamburo, costituiti (fig. 3) da un cilindro esterno di lamiera zincata, e da un cilindro rotante interno di rame, a fori fortemente imbottiti. Disponendo la biancheria nel cilindro rotante interno, e la liscivia aggiunta d'acqua nel cilindro esterno, e determinando un movimento rotatorio capace d'inversione, ad evitare l'attorcigliamento della biancheria, si può ottenere una buona lisciviazione e anche una buona lavatura a freddo, quando alla liscivia si sostituisce acqua.
Gli apparecchi di risciacquatura, quando non siano le vasche di prima lavatura, si compongono di una vasca di legno, entro cui agisce una ruota a pale. Immettendovi la biancheria, la ruota ne determina un movimento circolare nella parte centrale della vasca.
Per l'asciugamento sono in uso o idroestrattori centrifughi o essiccatoi a camera. L'idroestrattore si addice specialmente a piccoli impianti: è costituito (fig. 4) da un cilindro pesante di ghisa esterno, e da un cilindro di rame forato interno, capace di rotare ad altissima velocità. Immettendo la biancheria nel cilindro interno e azionando l'apparecchio, la biancheria viene lanciata e compressa contro le pareti del cilindro stesso e cede l'acqua attraverso i fori. L'essiccatoio a camera è in uso nei grandi impianti: è costituito da una camera riscaldata a fuoco diretto o a vapore (fig. 5), sul cui soffitto corrono guide sostenenti telai per la stenditura della biancheria: caricando i telai, anche mediante carrelli, e riscaldando la camera si ottiene in brevissimo tempo l'essiccazione.
Gli apparecchi di stiratura sono fondati sul principio della calandratura a caldo. Su una superficie riscaldata coperta di feltro o di tessuto di cotone si stendono i panni e quindi si fa passare un cilindro di metallo riscaldato. Con particolari accorgimenti e dispositivi si possono stirare anche le parti a superficie non piana.
Non tutti gl'impianti meccanici necessitano della serie completa degli apparecchi descritti. In piccoli impianti, basta una lisciviatrice capace di 20 kg. di biancheria; in impianti medî sono sufficienti una lisciviatrice a fuoco diretto della capacità di 100-150 kg. di biancheria e un idroestrattore; e solo nei grandi impianti occorrono più lisciviatrici alimentate da una caldaia a vapore per una capacità di 200-250 kg. e più idroestrattori o un essiccatoio a camera. Le vasche ad acqua corrente sono necessarie in ogni caso.