BERIJA, Lavrentij Pavlovič (App. II, 1, p. 385)
Uomo politico sovietico, giustiziato a Mosca il 23 dicembre 1953. Dal 6 marzo 1953 era stato nominato vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'Interno, ma già il 10 giugno - accusato di "accarezzare il piano d'impadronirsi della direzione del partito e del paese" e di voler "restaurare" il capitalismo - veniva destituito; alla fine di dicembre, dopo un processo per alto tradimento (che si inquadra nella lotta per il potere succeduta alla morte di Stalin) veniva fucilato insieme ad altri sei "complici".