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LAYAMON

di Isopel MAY - Enciclopedia Italiana (1933)
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LAYAMON

Isopel MAY

. Poeta inglese, morto probabilmente al principio del sec. XIII, autore del poema epico Brut, dal quale risulta che egli fu sacerdote di Erneley (Areley Regis, nel Worcestershire) e che suo padre si chiamava Leovenath.

Il poema (32.240 versi) è conservato in due redazioni: l'una, scritta verso il 1225, è la più completa, nonostante qualche lacuna evidente; l'altra, di un mezzo secolo posteriore, tradisce la mano del copista che volle introdurre nuove forme linguistiche ed estendere l'uso della rima. Sebbene L. mirasse a raccontare la storia dell'Inghilterra dal diluvio universale, il poema comincia però con la storia di Troia e l'arrivo in Inghilterra di Bruto, nipote di Enea, e finisce con la morte del re Cadvaller nel 689 d. C. Per lo più L. è fedele al poema omonimo di Wace; ma il Brut inglese è lungo più del doppio di quello francese, che il poeta dovette allargare ricorrendo ad altre fonti e inserendo altre leggende francesi e bretoni. Egli stesso cita, oltre al Brut, due altre opere (il "libro inglese", che è la Storia ecclesiastica del venerabile Beda, e il "libro latino di S. Albino e di S. Agostino"), delle quali però non si è servito; può darsi invece che L. abbia attinto all'Estoire des Engles di Gainer; ma bisogna ad ogni modo riconoscergli il dono di una certa originalità, poiché, raccogliendo antiche tradizioni sassoni e intrecciandole abilmente con nuovi motivi, egli componeva la prima opera importante dell'inglese medio.

In quanto alla forma metrica, il poeta, pur servendosi della forma allitterativa, cede spesso alla tentazione della rima, alternando i versi sciolti con distici a rima baciata, dietro il modello dei versi ottosillabici francesi. Il poema è di grande importanza, non solo come prima riaffermazione letteraria del genio nazionale dopo un lungo silenzio seguito alla conquista normanna, ma anche per l'uso d'un ricchissimo lessico quasi esclusivamente inglese, con abbondanza di sinonimi.

Ediz.: Layamon's Brut or Chronicle of Britain, a cura di sir F. Madden, voll. 3, Londra 1847.

Vedi anche
Robert Wace Wace ‹vas›, Robert. - Poeta anglo-normanno (n. Jersey forse 1100 - m. forse 1175). Studiò a Caen ed ebbe una prebenda da Enrico II Plantageneto. Restano due romanzi in francese in ottosillabi accoppiati variati da alessandrini assonanzati. Il primo, Roman de Brut (compiuto nel 1155), è fondamentalmente ... Marìa di Francia Marìa di Francia (fr. Marie de France). - Poetessa francese (seconda metà del sec. 12º). Lavorò in Inghilterra. Conoscitrice della letteratura francese e della lingua latina, compose una raccolta di Lais, una di favole, l'Ysopet, e il poema l'Espurgatoire Saint Patriz, derivato da un trattato latino ... Robert de Boron ‹... dë borõ´› (o Robert de Boron de Barron). - Poeta francese (fine sec. 13º) d'origine borgognona. Gli si attribuisce tradizionalmente una triade di poemi in versi: il Roman de l'estoire dou Graal, conosciuto anche col titolo di Joseph d'Arimathie, un Merlin, del quale resta solo un frammento iniziale, ... Malory, Sir Thomas Malory ‹mä´lëri›, Sir Thomas. - Scrittore inglese del sec. 15º, identificato con un gentiluomo di Newbold Revel (Warwickshire) imprigionato per le sue violenze nel 1453 e rimasto in carcere fino alla morte nel 1471. Appunto durante la prigionia avrebbe scritto la famosa raccolta di leggende arturiane ...
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    Poeta inglese (m. forse inizî sec. 13º), autore del poema epico Brut. Segue in gran parte fedelmente il poema omonimo di R. Wace, ma il Brut inglese è molto più lungo. Linguisticamente, è l'opera più importante dell'inglese medio non solo per le leggende francesi e bretoni che contiene (tra cui quelle ...
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