LAZISE
(A. T., 20-21) - Comune della provincia di Verona a 76 m. s. m., sulla riva orientale del lago di Garda; il borgo è ancora pittorescamente cinto dalle mura scaligere, che verso il lago sono state abbattute. L'esistenza di Lazise nel Medioevo ci è nota per un atto di Ottone II del 7 maggio 983, con cui concedeva a 18 abitanti di Lazise (certo i capifamiglia) un diritto di ripatico sulle merci dei Longobardi di passaggio, nonché la concessione di fortificare il castello; Enrico IV nel 1077 concede agli abitanti una larga immunità da tributi e funzioni, solo mantenendo la loro dipendenza giudiziaria dal Conte di Garda: segni di parziale autonomia che appare completa nel 1179, quando troviamo il comune. Nel 1193 Lazise con tutta la Giudicaria Gardense passava al comune di Verona che l'aveva acquistata dall'imperatore Enrico VI. Sotto gli Scaligeri fu sede di un capitanato, che nell'epoca veneta sì mutò in un più ristretto vicariato. Il paese soffrì per le guerre del sec. XV tra Venezia e i Visconti e per la lega di Cambrai e nel 1848 da parte dei Croati. Notevole è la rocca scaligera (Villa Bernini) con cinque torri e il mastio: fuori del paese, nel cimitero, in un torrione romanico, si ha l'unico resto dell'antica pieve di S. Martino. Presso Lazise era la località di S. Daniele, dove solevano accampare gl'imperatori germanici: da essa sono datati parecchi loro diplomi.
Bibl.: G. Agostini, Lazise nella storia e nell'arte, Verona 1925.