LAZISTAN (A. T., 73-74)
Paese dei Lazi, regione costiera del Mar Nero, che si stende a est di Trebisonda fino alla Georgia, limitata dal mare e dalle montagne, tra le quali scorre il fiume Çoruh, descrivendo un arco al sud della regione. Sul mare si aprono i porti di Rize, Hopa, Batum. Il territorio fu spesso conteso tra Bizantini e Sassanidi, Turchi e Persiani, Turchi e Russi. Ultimamente sotto il dominio ottomano costituiva un sangiaccato del vilâyet di Trebisonda ed era suddiviso nei cazà di Rize, Of, Atine, Hopa; dal 1922 la denominazione di Lazistan non rìcorre più nelle divisioni amministrative della Repubblica di Turchia, pur sopravvivendo nell'uso comune per designare il paese dei Lazi; il territorio è stato suddiviso nei due vilâyet di Rize e Artvin; dal maggio 1933 i due vilâyet sono stati fusi in uno solo, detto di Rize, con capoluogo a Rize. Un tratto del Lazistan geografico-storico, con centro a Batum, è in territorio sovietico, e forma la Repubblica autonoma sovietica dell'Adžaristan.
I Lazi, in prevalenza pescatori e avventurosi marinai, sono di origine georgiana. Fino al sec. XVII erano in maggioranza cristiani e ancora nel secolo scorso molti di essi professavano di nascosto il cristianesimo (criptocristiani); presentemente figurano tutti come musulmani. I Greci che popolavano il territorio fino al 1922 sono emigrati in Russia o in Grecia. Il numero dei Lazi nella seconda metà del secolo scorso si calcolava a 100-150 mila; molti parlavano ancora il lazo, ora parlano tutti turco; il censimento turco del 1927 non li considera come alloglotti.
Il lazo è affine al mingrelio; lazo e mingrelio formano un sottogruppo delle lingue k‛hrt‛veliche o caucasiche meridionali. Vi sono parecchie varietà dialettali, non molto dissimili fra di loro. Non esiste genere grammaticale; ne restano però alcune tracce fossilizzate, come in georgiano (v. georgia, XVI, p. 643). La declinazione ha sette casi che corrispondono assai bene a quelli del georgiano (nomin. -i, p. es. k‛oč‛-i "uomo" e cfr. georg. saxl-i "casa"; gen. -ši, cfr. georg. s(i); dat. -sa, cfr. georg. -s(a); strument. -t‛e, cfr. georg. -it‛(a). L'ergativo esce in -k‛, affine al mingrelio -k‛; invece georg. -ma(n). La desinenza del plurale è -(e)p'e, p. es. k‛oč-e-p‛e "uomini", cfr. georg. -eb-. L'aggettivo attributivo precede il sostantivo ed è invariabile. I numerali seguono il sistema vicesimale (p. es. eči 20; eči do vit 30 (= 20 + 10) žur(e)neči 40 (= 2 × 20), ecc. Il sistema verbale è del tutto simile a quello del georgiano.
Bibl.: N. J. Marr, Grammatika čankskago (lazkago) jazyka, Pietroburgo 1910; A. Dirr, Einführung in das Studium der kaukasischen Sprachen, Lipsia 1928, pp. 106-113.