LAZO (voce spagnola, significante "laccio")
Laccio o nodo scorrevole praticato all'estremità di una lunga corda o correggia, che viene gettato, generalmente stando a cavallo, al collo o intorno alle corna dell'animale che si vuol catturare.
Culturalmente, il lazo deve essere considerato insieme alla "bola" (v. armi, IV, p. 463). La bola è per l'animale più pericolosa del lazo, tanto che questo viene più comunemente usato nei casi in cui si vuol conservare l'animale vivo (come avviene per la cattura dei cavalli e degli animali a corna semiselvaggi), mentre invece quando sia indifferente prendere l'animale vivo o morto, si usa la bola. Il lazo viene usato specialmente dagli Europei che praticano l'allevamento in grande dei bovini o degli equini (p. es., Lazio, Maremma), dai cow-boys delle praterie dell'America Settentrionale e dai gauchos della pampa dell'America Meridionale; le bole invece, dai cavalieri indigeni, specialmente Patagoni, di quest'ultima parte del mondo. Tuttavia nel continente nuovo, dominio classico del lazo e della bola, l'uso di questi è postcolombiano ed è connesso con l'introduzione del cavallo da parte degli Spagnoli. La rapidità con la quale si è effettuato l'adattamento ai nuovi mezzi di cattura è un buon esempio della possibile subitaneità delle innovazioni nel dominio culturale, anche presso popolazioni relativamente primitive. Nell'Indonesia (v. caccia, VIII, p. 214) il lazo viene usato, insieme ad altri mezzi, nella caccia al cervo. Ma vi è provenuto certamente dall'India e nemmeno in questa regione il suo impiego è autoctono. La bola e il lazo si devono evidentemente attribuire al ciclo culturale pastorale, e il loro uso primitivo (meglio riconoscibile per la bola che per il lazo) s'incontra nella cultura artica (Eschimesi occidentali, Ciukci), forma particolare e primitiva del ciclo pastorale.