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LAZO

di Georges Montandon - Enciclopedia Italiana (1933)
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LAZO (voce spagnola, significante "laccio")

Georges Montandon

Laccio o nodo scorrevole praticato all'estremità di una lunga corda o correggia, che viene gettato, generalmente stando a cavallo, al collo o intorno alle corna dell'animale che si vuol catturare.

Culturalmente, il lazo deve essere considerato insieme alla "bola" (v. armi, IV, p. 463). La bola è per l'animale più pericolosa del lazo, tanto che questo viene più comunemente usato nei casi in cui si vuol conservare l'animale vivo (come avviene per la cattura dei cavalli e degli animali a corna semiselvaggi), mentre invece quando sia indifferente prendere l'animale vivo o morto, si usa la bola. Il lazo viene usato specialmente dagli Europei che praticano l'allevamento in grande dei bovini o degli equini (p. es., Lazio, Maremma), dai cow-boys delle praterie dell'America Settentrionale e dai gauchos della pampa dell'America Meridionale; le bole invece, dai cavalieri indigeni, specialmente Patagoni, di quest'ultima parte del mondo. Tuttavia nel continente nuovo, dominio classico del lazo e della bola, l'uso di questi è postcolombiano ed è connesso con l'introduzione del cavallo da parte degli Spagnoli. La rapidità con la quale si è effettuato l'adattamento ai nuovi mezzi di cattura è un buon esempio della possibile subitaneità delle innovazioni nel dominio culturale, anche presso popolazioni relativamente primitive. Nell'Indonesia (v. caccia, VIII, p. 214) il lazo viene usato, insieme ad altri mezzi, nella caccia al cervo. Ma vi è provenuto certamente dall'India e nemmeno in questa regione il suo impiego è autoctono. La bola e il lazo si devono evidentemente attribuire al ciclo culturale pastorale, e il loro uso primitivo (meglio riconoscibile per la bola che per il lazo) s'incontra nella cultura artica (Eschimesi occidentali, Ciukci), forma particolare e primitiva del ciclo pastorale.

Vedi anche
gaucho Pastore a cavallo che governa le grandi mandrie di bestiame nelle pampas del Río de la Plata. ● La letteratura gauchesca descrive il mondo nomade dei gauchos. Inizialmente lirici e improvvisati in un linguaggio rurale, i canti gaucheschi si trasformarono lentamente nel corso dell’elaborazione letteraria, ... cavallo zoologia Nome attribuito ad alcune specie del genere Equus, unico rappresentante della famiglia degli Equidi. I cavallo sono Ungulati Perissodattili. Le due sottospecie di cavallo selvatici, il tarpan (Equus przewalskii gmelini) della Russia meridionale e della Polonia orientale, ritenuto estinto dalla ... cavalleria scienza militare Milizia a cavallo. Comparsa fra i popoli asiatici (assiri e soprattutto persiani), nel 1° millennio a.cavalleria, la cavalleria era presente negli eserciti greci e a Roma, in rapporto però da 1 a 10 rispetto alla fanteria. Fu la necessità di fronteggiare gli eserciti persiani e germanici, ... cultura L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, ...
Vocabolario
lazo
lazo ‹làtħo› s. m., spagn. [lat. laqueus «laccio»]. – Nome spagnolo del laccio (v.) per la cattura di quadrupedi, usato dai gauchos argentini e dai cow-boys nordamericani. È forma usata spesso anche in Italia, insieme con l’adattamento...
lasso4
lasso4 lasso4 s. m. [dall’ingl. lasso, adattamento dello spagn. lazo (v.)]. – Termine con cui talvolta è designato il laccio, usato in diversi paesi del mondo per la cattura di quadrupedi selvatici o bradi.
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