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SOCHOS, Lazzaro

di Alexandros Philadelpheus - Enciclopedia Italiana (1936)
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SOCHOS, Lazzaro

Alexandros Philadelpheus

Scultore, nato nell'isola di Tino nel 1860, morto ad Atene nel 1911. Giovanissimo, studiò a Costantinopoli in una scuola artistica e alla Scuola di belle arti di Atene. Il suo Perseo, opera di quegli anni, ottenne un premio. Terminati gli studî, fu mandato a Parigi, a spese della chiesa della Vergine di Tino, e vi seguì i corsi di scultura del Mercier, di cui fu allievo preferito e in seguito collaboratore. Durante questo periodo il S. eseguì varie statue, bassorilievi e medaglioni. Lo scultore eccelleva specialmente in quest'ultimo genere. Le sue opere più note sono: i monumenti a Paul Mélas nel giardino dello Zappeion di Atene; di Andrea Aghérinos, di Zarifi, Pournaras, Pesmatsoglou. Ma la sua opera principale è la statua equestre di Colocotronis (bronzo) in Atene (il concorso per questa statua fu fatto a Roma, sotto la direzione degli accademici Monteverde e Ferrari). Ha restaurato il Leone antico di Cheronea e i frontoni del tempio di Giove a Olimpia. I due rilievi con combattimenti, che ornano la base della statua di Colocotronis, esposti al Salon di Parigi del 1900, ottennero una medaglia d'oro.

Vocabolario
làżżaro¹
lazzaro1 làżżaro1 (o làżżero) s. m., ant. – Lebbroso; è un uso antonomastico del nome di Lazzaro, il mendico coperto di piaghe di cui si parla nella parabola del ricco epulone nel Vangelo di s. Luca (16, 19-31), considerato patrono degli...
làżżaro²
lazzaro2 làżżaro2 (o lażżaróne; anche làżżero, lażżeróne) s. m. [dallo spagn. lázaro «povero, cencioso», che ha la stessa origine del sost. prec.]. – Nome col quale in origine gli Spagnoli indicavano spregiativamente i popolani del quartiere...
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