LE FÈVRE D'ÉTAPLES, Jacques (Iacobus Faber Stapulensis)
Nato a Étaples, in Piccardia, circa il 1450, morto a Nérac nel gennaio 1536; fu uno dei più insigni eruditi ed esegeti del suo tempo. Studiò a Parigi, e, venuto in Italia nel 1492, risentì fortemente l'influsso dell'umanesimo fiorentino e del platonismo; sì che propugnò per l'insegnamento filosofico in Francia i metodi italiani. Protetto dai re di Francia (Luigi XII e Francesco I), amico di Guillaume Budé, ebbe grande autorità sui dotti del suo tempo: alla cultura umanistica aggiunse una costante attività religiosa, che spiegò a fianco del Briçonnet, vescovo di Meaux; presso di lui si recò nel 1521 con Gérard-Roussel, che gli fu compagno nell'esilio a Strasburgo (1525), quando la Sorbona lo condannò per eresia. Il Le F., incline a una riforma della Chiesa, ma non nel senso di Lutero, predicava essenzialmente una vita religiosa meno esteriore e più intima. Francesco I, che già una volta lo aveva difeso dagli attacchi dei suoi nemici, lo richiamò ben presto; Margherita d'Angoulême, regina di Navarra, che fu in relazione con lui dal 1518, se non prima, lo nominò suo bibliotecario a Blois, indi l'ospitò nel castello di Nérac; prima di morire, il Le F. la designò come sua erede spirituale. Più delle numerose opere filosofiche e mistiche (parafrasi aristoteliche; edizioni di Ermete Trismegisto, del Cusano, ecc.; commenti al Vangelo) ebbe risonanza la versione completa della Bibbia, La Sainte Bible en franåois (Anversa 1530), più volte ristampata e, dopo una revisione ecclesiastica (Lovanio 1550), accolta come la migliore dai cattolici di Francia.
Bibl.: H. Hauser e A. Renaudet, Les débuts de l'âge moderne: la Renaissance et la Réforme, Parigi 1929, pp. 131 segg., 227 segg.