Le province europee dell'Impero romano. Le province galliche. Lugdunensis: Lione
Posto alla confluenza del Rodano e della Saona, il sito (lat. Lugdunum) si divide in alture (colli di Fourvière e della Croix- Rousse) e pianure alluvionali.
In età storica questo paesaggio subì delle modifiche e, in occasione dei recenti scavi, si è potuta dimostrare l’esistenza, ancora nel II sec. d.C., di un braccio secondario della Saona, ai piedi della collina di Fourvière, nonché di un’area paludosa nella zona ora occupata dalla piazza Bellecour. La città antica sembra essersi adeguata alle caratteristiche del luogo, sviluppandosi prima prevalentemente sui colli per poi estendersi e talvolta spostarsi nelle aree più basse. I resti archeologici riferibili a un’età anteriore alla nascita della città romana attestano una frequentazione del sito ma non permettono d’ipotizzare l’esistenza di un insediamento stabile, così come è stato avanzato ripetutamente, sulla base dell’origine gallica del nome della città antica, Lugdunum.
Le testimonianze archeologiche relative ai tempi della fondazione della colonia romana (Colonia Copia Felix Munatia Lugdunensium, successivamente Augusta poi Claudia), a opera di L. Munacius Plancus nel 43 a.C., si concentrano sulla sommità di Fourvière. Nel quadro cronologico del suo sviluppo urbanistico spiccano gli ultimi venti anni del I sec. a.C., in concomitanza con la concessione, da parte di Augusto, di uno statuto privilegiato rispetto alle altre città delle Gallie. L’abitato si estese rapidamente in varie direzioni. Intorno al 10 a.C. compaiono le prime tracce di urbanizzazione sui pendii della Croix-Rousse; in seguito, durante il principato di Claudio, l’abitato si estende ulteriormente, con la formazione del quartiere delle canabae (abitazioni in origine precarie, per operatori civili di vario genere che seguivano l’esercito), sempre alla confluenza dei fiumi. L’attenzione che quest’imperatore portò alla città dove era nato, illustrata dalla nota iscrizione bronzea ivi rinvenuta, si manifestò anche attraverso vari interventi costruttivi. L’incendio, che fu causa di gravi danni durante l’inverno del 64/65 d.C., segna un altro momento importante nella storia urbanistica della città.
La città alta, incentrata su Fourvière, fu forse cinta da mura, e accolse i monumenti più prestigiosi; un apparato monumentale che, tuttavia, sfugge ancora in gran parte alle nostre conoscenze. Il foro è stato localizzato, in via ipotetica, nel settore dove si erge ora la chiesa N. Signora di Fourvière. Nelle vicinanze, il teatro (16-14 a.C.?) si sovrappone a delle costruzioni anteriori e presenta indizi di rifacimento forse di età adrianea. A fianco del teatro si trova l’odeon, eretto nel 160 d.C. e, alle spalle, sono i resti del tempio di Cibele. A breve distanza, è stato da poco rinvenuto e identificato un santuario municipale del culto imperiale, la cui costruzione inizia sotto il regno di Tiberio. Sulla Croix-Rousse il santuario federale occupava sicuramente un’area vicina all’anfiteatro, ancora in parte visibile, al quale era strettamente connesso. Lì si ergeva l’altare dedicato a Roma e Augusto dai popoli gallici, del quale si conservano parti dell’iscrizione e della decorazione. L’approvvigionamento idrico della città alta era assicurato da quattro acquedotti, notevoli per l’uso del sistema a sifoni. Le ricerche recenti hanno permesso di conoscere meglio l’abitato e le necropoli, ai margini della città, associate a insediamenti a carattere agricolo o artigianale.
Punto nodale nel sistema viario istituito da Agrippa, L. ricopriva anche un ruolo di vero e proprio porto sulla valle del Rodano, via di penetrazione principale per le merci provenienti dal Mediterraneo, di cui sono testimonianza le numerose epigrafi e i resti della cultura materiale, dall’età augustea fino al II secolo. In seguito la situazione mutò, come dimostrato dalla notevole diminuzione dei prodotti importati dalle aree mediterranee. Progressivamente, soprattutto nel corso del III secolo, la parte alta della città viene abbandonata mentre cresce, ai piedi di Fourvière sulla riva destra della Saona, un nuovo quartiere destinato a diventare il polo principale dell’agglomerazione. Lì, tra la fine del IV e l’inizio del V sec. d.C., un’importante ristrutturazione si verifica in relazione alla costituzione del complesso episcopale. Sulla riva sinistra sono stati rilevati segni di continuità fino al V sec. d.C., mentre i centri principali della vita politica e religiosa dell’età imperiale sono allora totalmente abbandonati e i loro monumenti trasformati in cave.
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