Le province europee dell'Impero romano. Le province iberiche: Conimbriga
Città (lat. Flavia Conimbriga) della Lusitania, deve il suo nome a un insediamento della tribù celtica dei Coni.
Era una città stipendiaria, sulla via che conduceva da Olisipo (Lisbona) a Bracara Augusta (Braga), ben integrata nella realtà locale, con un territorio ricco di risorse e con un’intensa attività artigianale e importanti relazioni di interscambio con i circuiti commerciali del Mediterraneo, come dimostrano la ceramica e la circolazione monetaria. Flavia Conimbriga ricevette in epoca flavia lo ius Latii e, sebbene non se ne abbia la certezza assoluta, è probabile che esso fosse accompagnato dall’attribuzione del titolo di municipium. La promozione a municipio comportò importanti trasformazioni architettoniche e urbanistiche, sebbene in età augustea fosse già stato edificato un centro monumentale, per la cui costruzione era stato necessario distruggere una parte dell’abitato originario pur rispettando i quartieri indigeni integrati nelle nuove strutture.
Il foro rispondeva alla classica triplice funzione, religiosa, politica e commerciale. La prima era assicurata dal tempio, posto a nord e dedicato al culto imperiale, e dal suo criptoportico; la funzione politica si manifestava con la presenza di una curia e di una basilica, che occupava la maggior parte del lato est. La funzione commerciale era garantita, a ovest, da botteghe che dovevano essere precedute da un portico. Per quanto riguarda le terme, sono stati rinvenuti il frigidarium, il tepidarium, il calidarium e parte della palestra, per lo più sotto le terme flavio-traianee. Della piazza propriamente detta non restano strutture a causa delle ristrutturazioni successive, sebbene si creda che si trovasse allo stesso livello di un piano lastricato, conservatosi fino alle distruzioni degli Svevi del 465 e del 468 d.C. Gli scavi di C. hanno portato anche al rinvenimento di un acquedotto di epoca augustea, costruito secondo le migliori tecniche di ingegneria e di architettura. Parte delle sue str utture sono sopra terra e par te sotterranee.
Lentamente, a partire da Augusto e durante la dinastia giulio-claudia, la città acquistò splendore e si ingrandì. In epoca flavia la trasformazione giuridica si accompagnò a un’intensa ristrutturazione urbana, che è stata denominata “rivoluzione flavia”. I due centri monumentali, a nord il foro e il tempio, a sud le terme, subirono profonde innovazioni: venne ingrandito lo spazio monumentale attorno al tempio detto “del culto imperiale”; le terme vennero abbellite e continuarono a esserlo fino a Traiano. Si tratta di terme grandiose, complesse, in cui si possono distinguere tre grandi settori: la natatio, a cielo aperto, lo stabilimento termale propriamente detto, coperto, e la palestra, scoperta. A partire dai Flavi, C. iniziò a presentare un chiaro riferimento alle scelte urbanistiche e ai monumenti di Roma. Nel 465 d.C., secondo il racconto di Hydacio, vescovo di Aquae Flaviae, gli Svevi entrarono nella città, distruggendola. C. venne conquistata nel 468 d.C., le abitazioni e parte delle sue mura vennero distrutte, l’intera città e la regione vennero devastate ma, sotto il dominio visigoto, i suoi vescovi parteciparono a diversi concili.
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